Consumo

Caro bollette, occhio ai gestori che cambiano i contratti: come difendersi dalle violazioni

La crisi energetica e gli aumenti legati alle bollette di luce e gas stanno mettendo a dura prova i risparmi dei cittadini, così come quelli delle aziende.

In particolare, secondo studi recenti, le famiglie italiane nel giro di poche settimane saranno costrette a sopportare ulteriori rincari.

Caro bollette, in arrivo nuovi aumenti

Per l’anno 2022 in corso, un nucleo familiare dovrà mettere da parte circa 1.320 euro per pagare la bolletta elettrica. Si tratta di un esborso del 109% in più rispetto al 2021.

Nel 2023 la situazione potrebbe addirittura peggiorare. Il caro energia, infatti, potrebbe raggiungere costi elevatissimi, con 4.724 euro a famiglia a causa dell’aumento delle tariffe.

Una vera e propria mazzata per i consumatori già in enorme difficoltà. A tal proposito, secondo recenti indagini, nel corso degli ultimi 9 mesi 4,7 milioni di italiani non sarebbero stati in grado di coprire il pagamento delle tariffe, saltando uno o più bollette.

Bollette, l’ombra della speculazione dei gestori

E in questo momento così delicato non mancano le speculazioni da parte di quei fornitori che decidono di ricorrere ad alcuni escamotage per massimizzare i profitti.

A mettere in allarme i consumatori, infatti, sono quelle pratiche scorrette che propongono modifiche ai rapporti contrattuali o violazioni indesiderate.

Modifiche rapporti contrattuali non più tollerati

Comportamenti che nel Paese non sono più tollerati, almeno fino al 30 aprile 2023, così come disposto dall’articolo 3 del Dl Aiuti bis che sospende l’efficacia di ogni clausola contrattuale.

Ciononostante, i “furbetti” continuano a operare in barba al provvedimento. L’allarme delle “bollette pazze” è finito sotto osservazione di Antitrust e Arera.

A tal proposito, il garante della concorrenza e del mercato e l’autorità di regolazione dell’energia elettrica e del gas hanno diffuso un comunicato congiunto (clicca qui per leggerlo) nel quale viene spiegato come riconoscere questi comportamenti scorretti.

Modifiche del contratto, come riconoscere i comportamenti scorretti

Come si fa quindi a capire quando la variazione del contratto è considerata illegittima? Scopriamolo insieme.

Il primo caso tira in ballo proprio l’aumento dei prezzi. Nel momento in cui il venditore dovesse proporre al cliente una rinegoziazione del contratto che potrebbe comportare una “eccessiva onerosità”, il fornitore non può “ritenere di per sé risolto il contratto senza pronuncia giudiziale e chiedere l’attivazione dei servizi di ultima istanza per risoluzione contrattuale”.

L’altro caso riguarda il diritto di recesso con effetto immediato. Arera ricorda che “la regolazione dell’Autorità riconosce la facoltà di recesso in capo al venditore, qualora si tratti di contratti di mercato libero e tale facoltà sia espressamente contemplata nel documento contrattuale, prevedendo un periodo di preavviso non inferiore a sei mesi“.