I titolari di panifici sono tra i più colpiti dalla crisi energetica, dai rincari delle materie prime e soprattutto dalla crescita esponenziale delle bollette. E se c’è chi cerca soluzioni lecite per fronteggiare l’emergenza, c’è chi invece trova escamotage fraudolenti.
E’ il caso del proprietario di un panificio di Misterbianco. Per fronteggiare i costi maggiorati delle bollette elettriche si era collegato abusivamente alla rete elettrica nazionale. Aveva così rubato l’energia per alimentare forni e altre attrezzature. Ma il panettiere, un cinquantenne catanese, è stato scoperto e deferito in stato di libertà per “furto aggravato”. L’uomo è anche accusato di “abusivismo edilizio” e “violazione delle norme sull’igiene alimentare”.
Il caso è stato accertato nel corso di un sopralluogo di carabinieri, polizia municipale, personale Asp e tecnici dell’E-Distribuzione. L’uomo aveva trovato il sistema per rubare l’energia realizzando un collegamento abusivo alla rete pubblica. Il danno economico all’Azienda di distribuzione è di 40.000 euro.
Nell’ultimo mese in Sicilia sono oltre 50 le denunce di furti di energia elettrica. Sono venti in più della media dei primi otto mesi dell’anno. Un fenomeno che quasi certamente è legato all’aumento esponenziale dei costi in bolletta.
Da gennaio ad agosto gli allacci abusivi alla rete erano concentrati soprattutto nelle città più grandi come Palermo, Catania e Messina. Tra settembre e ottobre, invece, i casi hanno riguardato tutte le province e in particolare centri come Gela, Partinico e Marsala.
Proprio nel comune trapanese, un paio di settimane fa uno dei casi più eclatanti. I carabinieri hanno infatti scoperto che in un condominio ben 21 appartamenti rubavano energia elettrica.
A Gravina di Catania un altro episodio è stato scoperto alla fine di settembre. Sei residenti di un edificio si erano garantiti in maniera illecita la fornitura di elettricità e di acqua. Alcuni di loro avevano realizzato un by-pass che consentiva di non contabilizzare i consumi. Due condomini, invece, si erano collegati alla rete idrica in modo irregolare attraverso la manomissione della condotta. Il danno stimato alla “E-distribuzione” è di circa 30.000 euro, mentre quello alla società Sidra è ancora in via di quantificazione.