Le auto storiche godono di alcune agevolazioni in merito al bollo. Vi sono però delle differenze tra i veicoli che hanno dai 20 ai 29 anni e quelli che sono stati immatricolati da oltre 30 anni. La normativa di rifermento sul pagamento del bollo auto storiche non è cambiata e le regole per riduzioni ed esenzioni restano invariate anche per il 2024.
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Ecco la guida completa alle agevolazioni possibili per i possessori di auto storiche e come funziona il bollo 2024.
L’articolo 60 del codice della strada suddivide le auto storiche in due grandi gruppi: auto d’epoca e auto di interesse storico. Le auto d’epoca sono quelle da collezione, cancellate dal Pra e iscritte in un apposito elenco. Queste non possono circolare se non in occasione di manifestazioni e raduni.
Le auto di interesse storico, invece, possono ancora circolare su strada, sono iscritte al Pra e sono sottoposte a revisione periodica. Queste ultime, per essere considerate tali, devono conservare tutte le caratteristiche originarie di fabbricazione. Ovviamente, questa regola vale ad eccezione di eventuali modifiche necessarie per la sicurezza e la circolazione.
Il pagamento del bollo per le auto storiche nel 2024 è diversificato a seconda della data di immatricolazione. Le auto immatricolate da trent’anni o più sono esentate completamente dal pagamento del bollo. L’importo deve essere pagato, ma in misura ridotta e irrisoria, solo nel caso in cui il mezzo circoli ancora. In questo caso l’importo è deciso dai singoli regolamenti delle Regioni, ma in linea di massima la quota annuale per le auto è pari a 28,40 euro mentre per le moto a 11,36 euro. Nel caso specifico della Sicilia, se il veicolo è posto in circolazione su strade e aree pubbliche è dovuto il bollo auto storiche di 25,82 euro per gli autoveicoli e di 10,33 euro per i motoveicoli.
Per essere esonerate dal pagamento del bollo, però, auto e moto non devono essere adibite a uso professionale né tanto meno devono essere utilizzate nell’esercizio di attività di impresa, arti o professioni.
Per quanto riguarda le auto storiche immatricolate in un periodo compreso tra i 20 e i 29 anni, i proprietari sono tenuti a pagare una riduzione sulla tassa di possesso. Il provvedimento è stato introdotto dalla legge di Bilancio 2019 e vi si sono adeguate tutte le Regioni, ma a determinate condizioni.
Dal 2019 le auto storiche con età compresa tra i 20 e i 29 anni in possesso del certificato di rilevanza storica, riportato sulla carta di circolazione, hanno diritto al pagamento del 50% del bollo auto, a patto che il requisito sia acquisito il primo giorno di decorrenza del periodo tributario. Per i veicoli storici che non possiedono il CRS, ma hanno l’attestazione di storicità ASI o FMI, i proprietari devono pagare la tassa automobilistica regionale con una riduzione del 10%.
Le auto storiche per godere dell’esenzione dal pagamento del bollo auto 2024, oltre ad avere la certificazione CRS, devono essere iscritte ai seguenti registri:
Una novità rispetto alle auto storiche è l’introduzione della possibilità di richiedere le targhe originali. La normativa è prevista dalla legge di Bilancio 2021 e riguarda sia i veicoli di nuova reimmatricolazione, sia quelli reimmatricolati e ritargati in passato. La misura sarà dettagliata con un successivo decreto attuativo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.