Sta per partire il bonus per l’agrivoltaico innovativo, in grado di conciliare la produzione di energia con le coltivazioni e l’allevamento. Le regole che stabiliscono le modalità attuative per l’accesso agli incentivi, messi a disposizione del PNRR per la costruzione di impianti agrivoltaici, sono state elaborate dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
Stabilita la finestra temporale per l’invio delle domande: le istanze dovranno essere presentate dalle ore 12 del 4 giugno 2024 fino alle ore 12 del 2 settembre 2024. A disposizione ci sono 1,1 miliardi di euro del PNRR, che renderanno possibile l’erogazione di un contributo in conto capitale fino al 40% dei costi ammissibili, ma anche una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica netta immessa in rete. L’obiettivo è realizzare almeno 1,04 gigawatt di nuovi impianti entro il 2026.
Chi può accedere agli incentivi sono solo i sistemi agrivoltaici in cui gli impianti di produzione di energia elettrica siano di nuova costruzione e con una potenza superiore a 1KW. Per l’accesso alle procedure di selezione delle iniziative è inoltre necessario che alla data di presentazione della domanda di iscrizione risulti conseguito, valido ed efficace il titolo autorizzativo/abilitativo per la realizzazione dell’impianto Tra i requisiti, inoltre, necessario, inoltre, che la superficie minima destinata all’attività agricola risulti pari almeno al 70% della superficie totale del sistema agrivoltaico, e che l’impianto sia compatibile con l’attività agricola svolta.
Il GSE verifica il rispetto dei requisiti di accesso, nei seguenti momenti:
Attenzione però: il rispetto dei requisiti deve essere mantenuto per tutta la durata del periodo di incentivazione del sistema agrivoltaico. Qualsiasi modifica dei requisiti soggettivi e oggettivi, avvenuta dopo la partecipazione alla procedura competitiva, la comunicazione di entrata in esercizio o durante il periodo di incentivazione, deve essere notificata.
Possono ottenere gli incentivi per l’agrivoltaico innovativo:
L’altezza minima dei moduli dell’impianto rispetto al suolo deve consentire la continuità delle attività agricole o zootecniche anche al di sotto dei moduli fotovoltaici. Si va dagli 1,3 metri – nel caso di svolgimento di attività zootecnica nell’ambito del sistema agrivoltaico e nel caso di impianti agrivoltaici che prevedono l’installazione di moduli fotovoltaici in posizione verticale fissa – ai 2,1 metri nel caso di svolgimento di attività colturale nell’ambito del sistema agrivoltaico o di attività mista Il decreto dispone il divieto di installazione dei nuovi impianti fotovoltaici a terra in area agricola ed ampliamento di quelli esistenti. Possono invece continuare ad essere installati gli impianti finanziati dal PNRR, quelli agrivoltaici e quelli da realizzare in cave, miniere, aree in concessione a Ferrovie dello Stato e ai concessionari aeroportuali, aree di rispetto della fascia autostradale, aree interne ad impianti industriali
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