Secondo recenti stime dell’ISTAT, in Italia sono presenti oltre tre milioni le persone con disabilità motoria o sensoriale. Una condizione limitante che costringe soggetti di sesso ed età differenti a confrontarsi quotidianamente con ostacoli di varia natura, fisici o comunicativi che siano.
Nel nostro Paese, infatti, esistono tante barriere architettoniche – in strada così come nei luoghi di lavoro o di studio – che impediscono la corretta mobilità di questi soggetti.
La Legge di Bilancio 2023 approvata negli scorsi mesi in Parlamento ha introdotto importanti novità con l’intento di abbattere quegli ostacoli fisici nella vita di tutti i giorni.
Grazie a un emendamento alla Manovra è stato esteso fino al 2025 il Bonus barriere architettoniche, l’agevolazione che permette la realizzazione di interventi mirati all’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti. Il Bonus barriere architettoniche era in scadenza il 31 dicembre 2022 e, pertanto, è stato prolungato per altri tre anni.
Il Bonus barriere architettoniche consiste in un’agevolazione che consente di accedere a una detrazione Irpef pari al 75% delle spese sostenute dai proprietari degli immobili per la realizzazione di ascensori, montacarichi o rampe che riducono o eliminano gli ostacoli alla mobilità presenti all’interno degli edifici.
La detrazione del 75% si suddivide in cinque quote annuali di pari importo e viene calcolata su un ammontare complessivo che non deve essere superiore:
Gli interventi da realizzazione devono rispettare i requisiti indicati nel decreto emanato dal Ministero dei Lavori pubblici n. 236/1989 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
In sintesi, le dimensioni e le caratteristiche degli ascensori e dei montacarichi devono essere adeguati al fine di garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche.