Lavoro

Bonus chef, incentivo senza decreti attuativi: il rischio è l’ennesimo flop

ROMA – Con la legge di bilancio 2021 (L. n. 178/2020), è stato introdotto il bonus rivolto ai cuochi professionisti, inquadrati sia come lavoratori autonomi che dipendenti.
Il contributo, erogato sotto forma di credito d’imposta è finalizzato al sostegno e allo sviluppo dell’attività imprenditoriale, tramite una riduzione dell’imposta commisurata agli per acquisti specifici per il lavoro. Non a caso il bonus è stato pensato per uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi.

Un incentivo quindi che può sostenere la ristorazione nella ripresa delle attività e che va oltre le misure intraprese finora sotto forma di indennizzi, previsti dai vari decreti “ristori”.

Il bonus, che non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini Irap e non rileva ai fini del rapporto di deducibilità, è strettamente personale e dunque non cedibile a terzi soggetti, quali a puro scopo esemplificativo, istituti di credito e altri intermediari finanziari.

Come già detto, sono legittimati a richiedere il bonus i soggetti che esercitano l’attività di cuoco professionista sia come lavoratori dipendenti che come lavoratori autonomi con partita Iva, anche nei casi in cui non siano in possesso del codice Ateco specifico (5.2.2.1.0).

Il bonus prevede un credito d’imposta fino al 40% per acquisti di beni strettamente funzionali all’esercizio dell’attività. L’importo massimo di credito d’imposta ottenibile ammonta a 6.000 euro per ogni richiedente, per un budget complessivo stanziato di un milione di euro per ogni anno dal 2021 al 2023.

La Legge di Bilancio specifica le spese ammissibili al credito d’imposta.
Saranno quindi validi gli acquisti di:
• macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari;
• strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione;
• corsi di aggiornamento professionale;

Tali spese dovranno essere effettuate nell’arco temporale compreso tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2021.

Purtroppo, come per gli altri Bonus previsti dalla Legge di Bilancio, le modalità con cui fare domanda non sono state ancora rese note. Spetterà fare chiarezza ad un decreto del ministro dello sviluppo economico, di concerto con il ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro dell’economia e delle finanze.