Consumo

Bonus famiglie, si rischia l’ennesimo flop

ROMA – Tanti i bonus presentati in maniera trionfale ed entusiastica, aiuti per le famiglie che potrebbero trovare un momento di sollievo in questo momento di grande difficoltà. Nella pratica, però, tutta la bontà delle intenzioni sembra perdersi nelle difficoltà burocratiche. Le operazioni si susseguono e si sovrappongono, e le modalità di fruizione e presentazione delle istanze sono poco chiare e farraginose.

Per avvicinarsi meglio all’utenza e rendere le procedure più flessibili, l’Adiconsum chiede uniformità nell’erogazione dei bonus, in modo che la trasformazione digitale porti semplificazione e non altra burocrazia. Ma non basta.

“Il Governo – ha detto l’Adiconsum – coinvolga preventivamente le associazioni consumatori del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti per definire regole facili, uniformi e certe per l’erogazione”.

La richiesta del bonus è diventata, infatti, una vera giungla di procedure e modalità le più variegate, che generano confusione nei cittadini-consumatori e persino discriminazioni, quando si trasformano in click-day, dando origine ad una vera e propria “guerra tra poveri”, impedendo a molti aventi diritto di accedere ai bonus. “Esclusioni e limitazioni del genere non devono più accadere – dichiara Carlo De Masi, presidente di Adiconsum –. Così come si accede alle piattaforme della pubblica amministrazione tramite Spid, anche le modalità di erogazione dei bonus devono essere unificate e semplificate. Non è pensabile che per ogni bonus si modifichi l’accesso demandandolo ad organismi diversi, come accaduto recentemente con il ‘bonus Pc’ o come sta avvenendo sulle piattaforme della pubblica amministrazione, con il bonus bici”.

I bonus disponibili in questi mesi sono stati tanti: la “Carta famiglia 2020”, ad esempio, un’agevolazione pensata per i nuclei familiari numerosi, che consente di ottenere molti sconti e riduzioni su una gamma di beni e servizi acquistabili in negozi e attività esercenti. L’emergenza Coronavirus ne ha esteso i beneficiari. Dal 31 marzo infatti tutti i genitori con almeno 3 figli possono chiedere la “Carta famiglia” per accedere agli sconti.

Altro aiuto pensato dal Governo è stato il “bonus spesa”, introdotto con uno stanziamento di fondi ai Comuni (non senza polemiche per l’esiguità della somma di 400 milioni di euro), che hanno gestito direttamente l’erogazione del buono alle famiglie bisognose.

Non meno importanti, il “voucher baby sitter” e il congedo parentale speciale, per aiutare i genitori lavoratori alle prese con la chiusura delle scuole e con i figli a casa. Per questa tipologia di congedo viene riconosciuta una indennità pari al 50% della retribuzione, e questi periodi straordinari di assenza da lavoro sono coperti da contribuzione figurativa. Sono stati concessi dei bonus anche agli autonomi e alle partite Iva, con una prima tranche da 600 euro e una seconda da 1.000 euro. E ancora tanti altri sono state le opportunità offerte, che hanno richiesto però procedure complesse.

“Adiconsum – conclude De Masi – ritiene che i bonus sono un sostegno utile per le famiglie, per cui è convinta che la loro gestione debba essere unificata, semplificata e preventivamente condivisa con le Associazioni Consumatori aderenti al Cncu. In vista della conferma di alcuni bonus, ma anche in previsione di quelli futuri, Adiconsum chiede al Governo di essere audita in rappresentanza dei cittadini-consumatori, per fornire delle indicazioni utili a far funzionare meglio uno strumento così importante e la macchina burocratica”.