Il governo Draghi ha confermato diversi bonus Inps previsti anche per coloro che non fossero in possesso di certificazione Isee. Ecco quali sono e come richiederli.
Il bonus bebè è indirizzato ai genitori di ogni figlio nato, adottato o preso in affido nel corso del 2021.
I requisiti per ottenerlo sono: la cittadinanza italiana, la residenza in Italia e la convivenza con il minore per il genitore richiedente il sussidio.
Se ci si accontenta del minore importo di 80 euro, si può accedere al bonus senza la presentazione del proprio Isee. Con questo, invece, si possono ottenere somme maggiori: 160 euro al mese per i genitori con un reddito pari o inferiore a 7 mila euro; 120 euro mensili per coloro con un reddito compreso tra 7.001 euro e 40 mila euro. Il sussidio viene incrementato del 20% per ogni figlio successivo al primo (anche in caso di adozione plurima).
La domanda dev’essere presentata entro 90 giorni dalla nascita o dall’ingresso in famiglia del minore. Se viene presentata oltre i 90 giorni, l’assegno decorre dal mese di presentazione della domanda (con perdita delle mensilità precedenti).
Mamma domani è un bonus del valore di 800 euro – una tantum – rivolto a chi diventerà genitore nel 2021. In caso di gravidanza gemellare o plurigemellare – o in caso di adozione di più figli – si ha diritto a più bonus. È possibile inoltrare la domanda dall’8° mese di gravidanza, oppure dal momento dell’ingresso in famiglia del minore, entro un anno dalla nascita o dall’adozione.
L’unico requisito per averne accesso è quello della residenza in Italia, dunque la misura si rivolge anche alle donne comunitarie ed extracomunitarie (con permesso di soggiorno).
Le richieste possono essere inoltrate attraverso il portale dell’Inps, chiamando il Contact Center (il numero verde da telefono fisso è l’803.164; il numero a pagamento da cellulare è lo 06.164.164), oppure rivolgendosi a un ento di patronato. In allegato occorre un certificato medico che attesti la data presunta del parto o l’autocertificazione e il codice fiscale del minore nel caso in cui fosse già nato. Per i figli adottivi o in affidamento preadottivo è sufficiente l’autorizzazione rilasciata dall’autorità.
Il genitore riceverà il premio tramite bonifico presso ufficio postale, libretto postale, accredito su conto corrente bancario o postale, accredito su carta prepagata con IBAN.
Il bonus Asilo nido interviene per supportare le famiglie nel pagamento del servizio di asilo nido pubblico o privato, ma anche del servizio di assistenza domiciliare per i minori di 3 anni di età affetti da gravi patologie.
Senza presentare la certificazione Isee minorenni, si può usufruire esclusivamente di 1.500 euro all’anno. Diversamente, per le famiglie con un reddito inferiore ai 25mila euro il sussidio ammonta a 3mila euro, per quelle con un reddito tra i 25 e i 40mila euro vengono erogati 2.500 euro.
Il premio è versato in undici mensilità.
L’assegno unico universale dovrebbe entrerà in vigore dal 1° luglio 2021. Senza la presentazione dell’Isee minorenni, i genitori percepiranno un bonus di 250 euro mensili per ogni figlio a carico, dal 7° mese di gravidanza fino al compimento del 21° anno di età. Sono previste delle maggiorazioni per i bambini disabili o per le famiglie in cui siano presenti tre o più figli.
Dopo il compimento del 18esimo anno di età dei figli, il bonus verrà erogato solo se quesi saranno iscritti a un corso di formazione scolastica, professionale o corso di laurea, oppure se risulteranno disoccupati (e non inoccupati!).
L’importo dell’assegno unico è progressivo e varia se si presenta la certificazione Isee: chi ha un reddito più basso, come per gli altri bonus, riceve più soldi.
Il bonus Iscro è un sussidio erogato invece ai lavoratori autonomi e parasubordinati (collaboratori coordinati e continuativi con contratto co-co-co) penalizzati dalla pandemia, pur non potendo aver accesso alla Cassa integrazione.
La cifra si aggira dai 250 agli 800 euro al mese per una durata di sei mesi. Tuttavia non è rivolto a tutti: occorre essere in possesso di una partita Iva da almeno 4 anni e dimostrare una perdita – nell’anno precedente alla domanda – del 50% del reddito rispetto alla media del triennio precedente.
Per inoltrare la richiesta si può seguire la procedura online sul sito dell’Inps, entro il 31 ottobre di ogni anno e allegare un’autocertificazione dei redditi degli anni presi in esame.
A seguito della domanda, l’Inps effettua un controllo incrociato dei dati con l’Agenzia delle Entrate. Inoltre, qualora il lavoratore chiudesse la partita Iva o rinunciasse a seguire i corsi previsti, perderebbe il premio.
Anche il cashback è considerabile una sorta di bonus mai stato introdotto prima. Messo in campo dal governo Conte per disincentivare il pagamento in contante e premiare coloro che decidessero di pagare attraverso il cashless, è stato provato nel periodo natalizio in via sperimentale.
Dal 1° gennaio è stato regolarizzato fino al 30 giugno 2022. Viene riconosciuto al consumatore il 10% di quanto speso fino a un massimo di 1500 euro a semestre e con un minimo di 50 operazioni cashless maturate nell’arco dei 6 mesi.
Verrà riconosciuto un “supercashback” del valore di 1.500 euro ai primi 100.000 registrati che abbiano effettuato il maggior numero di operazioni. Tutti i rimborsi saranno esenti dalle tasse.
Sull’App Io è possibile aver contezza del proprio status e della classifica generale. Per il rimborso sono considerati tre periodi: dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021; dal 1° luglio 2021 al 31 dicembre 2021; dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2022.
I pagamenti vengono corrisposti al consumatore entro 60 giorni dalla data di scadenza del periodo di riferimento.
Per partecipare all’iniziativa bisogna iscriversi, con il proprio Spid o con la carta d’identità elettronica, CIE, (e i codici Pin e Puk) a IO.it.
L’utente deve fornire il proprio codice fiscale, indicare gli strumenti di pagamento elettronici che utilizza e l’Iban su cui desidera che venga accreditato il cashback.