ROMA – A pochi giorni dalla scadenza del termine ultimo per la presentazione delle domande, il bonus pubblicità resta a secco. Mancano infatti i fondi e il decreto di rifinanziamento per poter usufruire del beneficio fiscale previsto in favore di imprenditori che vogliano investire in pubblicità su periodici, quotidiani e altri mezzi di informazione. Al momento, quindi, non è possibile prenotare il credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari incrementali e nessuna comunicazione di accesso al bonus potrà essere presa in carico in attesa del rifinanziamento di cui all’art. 57 bis Dl 50/2017.
“La disposizione – si legge sul sito del Dipartimento per l’informazione e l’editoria – che ha istituito, a decorrere dall’anno 2018, il credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari incrementali, pur prevedendo un meccanismo di regolamentazione della misura virtualmente ‘a regime’, ha tuttavia espressamente disposto il necessario finanziamento soltanto per il biennio 2017 – 2018”.
A questo primo finanziamento non ha poi fatto seguito alcuna previsione di coperture finanziarie per l’anno 2019.
Con il regolamento (Dpcm n.90/2018) che ha poi disciplinato le modalità di attuazione della norma primaria, è stato tra l’altro stabilito che, per gli anni successivi al 2018, il Dipartimento per l’informazione e l’editoria provvede “con avviso da pubblicare entro il quindicesimo giorno antecedente la data di apertura del periodo di presentazione delle domande alle prescritte comunicazioni in ordine alle risorse disponibili per la concessione dell’agevolazione di cui al presente decreto”.
Pertanto, poiché alla data dell’1 marzo 2019, non sono ancora state rese note le risorse disponibili per il 2019, l’invio della comunicazione per l’accesso al credito d’imposta per l’anno 2019 è rinviata a data da destinarsi.
In attesa del provvedimento di rifinanziamento e il successivo comunicato del Dipartimento, le domande per beneficiare del bonus nel 2019, quindi, saranno sospese.
Inoltre, bisogna aggiungere che non risulta ancora emanato il provvedimento che rende fruibile il credito d’imposta per gli anni 2017-2018. Al momento si conosce solo il piano provvisorio di ripartizione per il 2018, così come pubblicato dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria, che vede assegnare il 23% dei fondi per gli investimenti in radio e televisioni locali, e il 26% per i giornali, quotidiani e periodici, cartacei e online.
È proprio il caso di dirlo: non è certo un buon momento per l’editoria italiana. Lunedì scorso hanno preso il via gli “Stati generali dell’editoria”: un’occasione per fissare una tabella di marcia per la tanto discussa riforma che dovrebbe portare alla totale eliminazione dei fondi pubblici erogati all’editoria. La legge di riforma – stando alle parole del premier, Giuseppe Conte, e del sottosegretario con delega all’editoria, Vito Crimi – sarà pronta a settembre”. Ma la crisi dell’editoria è tangibile e necessita di soluzioni concrete. Oggi, subito. Non domani.
Gabriele Patti