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“Borsellino non fu ucciso per la trattativa Stato-Mafia”

“Non sussiste alcuna prova che consente di collegare la trattativa Stato-mafia con la deliberazione della strage di Via D’Amelio”. Lo scrive la corte d’assise d’appello di Caltanissetta nelle motivazioni della sentenza del cosiddetto processo Borsellino quater.

Secondo i giudici, dunque, la decisione di eliminare il magistrato, ucciso con la scorta nel 1992, non avrebbe alcun rapporto con la trattativa che pezzi dello Stato avrebbero avviato con i clan dopo l’attentato al giudice Giovanni Falcone.

La tesi che Borsellino sarebbe stato ucciso perché avrebbe scoperto l’esistenza della trattativa è stata sostenuta dalla corte d’assise di Palermo che ha celebrato il processo sul dialogo tra pezzi delle istituzioni e clan. Il delitto, secondo la corte nissena, invece, rientra nella strategia stagista della mafia dettata da finalità di vendetta.