Le ipotesi sulle cause del femminicidio possono essere diverse, l’uomo spesso si sente autorizzato a dominare sulla donna come da retaggio storico culturale, considerandola un vero e proprio oggetto, ponendo in essere atteggiamenti di assoggettazione e predominio e agendo spinto dalla rabbia, dal rancore e dalla perdita del potere e del controllo”. Lo afferma all’AdnKronos la criminologa Ilenia Coletti, psicoterapeuta e criminologa forense, commentando il duplice omicidio di ieri a Riposto, nel catanese, per mano di un 63enne ergastolano suicidatosi successivamente. “Tutto ciò – aggiunge- è un inconscio tentativo di riappropriarsi dello status che gli è sempre appartenuto, ossia la mancata accettazione della perdita del possesso”.
“L’impetuosità – osserva la psicoterapeuta e criminologa forense siciliana- è uno degli elementi salienti che si riscontrano nell’uccisione della donna, realizzando comportamenti di rabbia esplosiva che si esprime in ciò che viene definito ‘acting-out’, ossia quel passaggio all’atto di attacco e annullamento sulla vittima. Si tratta di delitti d’odio -conclude- che di amore non hanno nulla”.(di Francesco Bianco)