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Brasile, arresti salgono a 1.500. Lula: “Atti terroristici”, Bolsonaro ricoverato

Sono saliti a 1.500 gli arresti di manifestanti e rivoltosi anti Lula in Brasile, a seguito delle proteste che domenica hanno visto migliaia di sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro riversarsi nei palazzi istituzionali della capitale Brasilia.

Impiegati reparti in tenuta antisommossa

Secondo la Bbc 300 persone erano state già arrestate domenica, ieri complessivamente altre 1.200 persone sono state fermate dai reparti in tenuta anti sommossa mobilitati. Lula, che ha parlato di “atti criminali e terroristici”, ha riunito il Consiglio dei ministri di una stanza improvvisata dell’edificio presidenziale e successivamente ha tenuto una riunione con tutti i governatori degli stati brasiliani. Intanto una vasta manifestazione a sostegno della democrazia si è svolta a San Paolo.

L’ex presidente Bolsonaro ricoverato in Florida

Per parte sua Bolsonaro, che ha respinto le accuse di essere l’artefice delle sommosse – “i saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017 – ha detto – sono illegali” – è stato ricoverato in Florida per dolori addominali, presumibilmente correlati alle conseguenze dell’accoltellamento che gli era quasi costato la vita nel settembre 2018, poco prima della sua elezione a presidente.

Danneggiate alcune opere d’arte

Intanto è partita la conta dei danni. E’ in corso una valutazione degli oggetti rubati dai dimostranti che sono entrati nei palazzi delle istituzioni di Brasilia. Alla Camera sarebbero stati rubati anche doni che erano stati portati dalle autorità straniere in visita. Ci sarebbero stati anche diversi danni a opere d’arte.