PALERMO – Italia, nazione di inventori: il 2,5% delle domande di brevetto presentate all’Epo (European patent office) nel 2022 sono state depositate da italiani. Con 4.864 domande, il Bel Paese si piazza quinto tra gli Stati Ue e undicesimo al mondo. Purtroppo, non si può affermare che questo successo è dovuto anche alla spinta innovativa proveniente dalla Sicilia, che a questo successo contribuisce solo per lo 0,7% con 34 domande di brevetto depositate. Facendo addirittura peggio dello scorso anno quando ne aveva presentate quattro in più.
L’Italia rimane, di fatto, tra i Paesi con più spinta innovativa, nonostante si trovi ancora lontana da nazioni come la Germania, che ha presentato oltre 24,5 mila domande solamente nel 2022, e nonostante il calo di domande registrato rispetto all’anno precedente, quando aveva presentato il numero record di 4.920 domande (-1,1%).
A tenere l’Italia lontana dal podio europeo è certamente l’ampia differenza che si registra tra le diverse zone del paese, dovuta di fatto al gap industriale tra nord e sud. Le regioni settentrionali hanno depositato all’Epo ben 3.869 domande (il 79,5% del totale), quelle del centro 706 mentre quelle meridionali 289. In particolare, le prime tre regioni italiane per numero di brevetti presentatati all’ufficio europeo sono la Lombardia (1.547), l’Emilia-Romagna (788) e il Veneto (680).
Gli ultimi tre gradini della classifica sono invece occupati da Valle d’Aosta (13), Basilicata (4) e Molise (3). Paradossale è il paragone tra Lombardia, dodicesima regione in tutta Europa e prima in Italia per numero di domande depositate (1.547), e la Sicilia, che si trova tra le cinque regioni che in Italia hanno depositato meno domande di brevetto. Si potrebbe dire che il paragone è azzardato, in quanto la Lombardia è una regione con una popolazione nettamente superiore rispetto a quella della Sicilia e con una realtà industriale ben più importante. Ma paragonando l’Isola con regioni di simili dimensioni, popolazione e tessuto economico, il risultato non cambia. La Campania, infatti, con le sue 101 domande di brevetto presentate, è la nona regione in Italia.
Guardando ai settori produttivi, il fermento innovativo italiano è più presente nell’handling, comparto che comprende le tecnologie di imballaggio. Le domande di brevetto inerenti a questo settore sono state 384. L’handling supera i trasporti (settore che include la tecnologia automobilistica), che scendono al secondo posto, con 362 domande, in calo dell’8,8%. 355 domande di brevetto depositate riguardano invece la tecnologia legata ai macchinari speciali (un’area che comprende una serie di tecnologie, tra cui le macchine utensili per vari settori industriali e la stampa 3D). Questo settore ha registrato un aumento del 9,6% rispetto all’anno precedente, confermandosi al quinto posto anche nella classifica europea per settore tecnologico. Il Paese registra un forte aumento di brevetti anche nel settore farmaceutico con un balzo del 12,3% rispetto al 2021 e nel campo dei macchinari/apparecchi elettrici che vede un aumento del 5,4%, grazie alla spinta verso forme di energia pulita, tra cui le batterie.
Dando uno sguardo alle aziende, invece, nel 2022, con 91 domande, Coesia (società specializzata in soluzioni industriali e di imballaggio altamente innovative con sede a Bologna) fa il suo ingresso nella classifica e si posiziona al primo posto tra le imprese italiane per numero di domande di brevetto, seguita da Pirelli, (che con 47 richieste passa al secondo posto dal terzo dello scorso anno) e da Chiesi Farmaceutici, biofarmaceutica multinazionale con sede a Parma che ha registrato 42 domande.
Al quarto posto si trova Sacmi, il Politecnico di Milano è in quinta posizione, seguito da Iveco, Ferrari, De’ Longhi, Leonardo e Brembo. Nel 2021 il podio delle aziende italiane era composto da Fameccanica, Tobacco GD e Pirelli. Certo è che ancora le imprese italiane hanno tanta strada da fare per raggiungere colossi come Huawei, che da solo ha quasi raggiunto lo stesso risultato dell’intera Italia, presentando 4.505 domande di brevetto.