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Bufera Procure, Grasso si dimette da presidente dell’Anm

Pasquale Grasso si è dimesso dalla presidenza dell’Associazione nazionale magistrati.

Lo ha annunciato al Comitato direttivo centrale, convocato per il rinnovo della giunta dopo la bufera scatenata dall’inchiesta di Perugia, dopo avere ascoltato gli interventi dei rappresentanti dei vari gruppi.

“Vi ho ascoltato tutti. Vi comprendo e vi rispetto. Vi rispetto e vi ringrazio. Vi rispetto molto più di quanto abbiate dimostrato di rispettare me” ha detto ai colleghi ai quali ha annunciato le sue dimissioni da presidente dell’Anm.

Grasso, giudice a Genova, esponente di Magistratura Indipendente, la corrente che rappresenta le toghe di destra, era stato eletto lo scorso sei aprile nuovo presidente dell’Associazione nazionale magistrati.

“Potrei osservare che le vostre considerazioni hanno deliberatamente trascurato la prospettiva cronologica degli avvenimenti. Potrei dolermi di convenienti fraintendimenti della mia condotta. Vi ho ascoltato e compreso”, ha ribadito.

“Ovviamente rassegno le mie dimissioni. Lo faccio serenamente, dicendo no a me stesso. Nel ricordo di un grande intellettuale del passato (Pierpaolo Pasolini, n.d.r.), che ricordava che i moralisti dicono no agli altri, l’uomo morale dice no a se stesso”.

In apertura, aveva detto che senza una posizione unitaria si sarebbe fatto da parte, “non avendo intenzione di invelenire una situazione già molto complicata. Chiedo a tutti, però, una posizione chiara e un’assunzione di responsabilità”.

“Mi farò da parte alla percezione della semplice richiesta di dimissioni che provenisse da una parte apprezzabile dei presenti, senza volontà di imporre un voto che sarebbe comunque divisivo” aveva spiegato Grasso.

“Confido – aveva detto – in una condivisione della mia linea politica e non in una spaccatura per gruppi, che testimonierebbe ancora una volta la prevalenza, a mio avviso controproducente e insensata, nel nostro consesso di una parte su altra. Confido nella capacità di tutti di dimostrare con i fatti, e non solo con le parole, la volontà di essere promotori di un reale cambio di passo, di voler essere persone che rappresentano persone. Persone che hanno bisogno di noi per mettere nero su bianco il proprio disagio. Ne hanno bisogno e urgenza”.

E ancora: “Rivendico con forza la correttezza e la coerenza della linea di azione, politica, giuridica e morale, che, come presidente dell’Anm componente di questo cdc e come magistrato, ho proposto e seguito” ha aggiunto, parlando di una serie di eventi “di una gravità senza precedenti”.