Politica

Bufera su Ddl urbanistica, per il M5s è “Vuoto e anacronistico”

PALERMO – È sempre più difficile il percorso dei ddl a Palazzo dei Normanni e per l’ennesima riforma si prospetta un cammino tutto in salita.
In Commissione legislativa Ambiente e territorio dell’Assemblea regionale siciliana lo scontro si consuma per il disegno di legge sulla riforma urbanistica. Si tratta di un testo e in cui sono confluiti anche tutti i ddl in materia presentati dagli altri partiti. Non è soddisfatto il Movimento Cinquestelle che parla di un documento “vuoto”, anche se viene ritenuto apprezzabile il tentativo di proporre una delle tante riforme attese per la Sicilia. Per questo motivo sono stati presentati più di 30 emendamenti da parte del M5S.

“La proposta che avevamo presentato inizialmente noi, basata sul consumo di suolo zero – hanno detto Stefania Campo e Valentina Palmeri – e che doveva confluire nel ddl, è finita nel cestino a causa dei sotterfugi in commissione. Abbiamo ritenuto quindi indispensabile intervenire con una serie di emendamenti per riproporre il tema specifico del consumo di suolo. Nel ddl attuale, anacronistico e zeppo di lacune, si parla genericamente di ‘ridurre il consumo di suolo’ ma non si spiega come fare a ridurlo, mentre sappiamo bene che l’avanzata del cemento è un rischio gravissimo perché impermeabilizza i suoli e aggrava il dissesto idrogeologico. Si deve puntare invece sulla rigenerazione del tessuto urbano già esistente nelle città”.

In particolare tra le modifiche proposte Palmeri ha citato, entrando nel dettaglio degli emendamenti, un nuovo articolo col quale la Regione punta al consumo di suolo a saldo zero, da raggiungere entro il 2020, attraverso il riuso e la rigenerazione del territorio urbanizzato, senza aggiungere nuovo cemento al suolo esistente.

“I comuni provvedono ad identificare le zone omogenee in cui è ammessa la rigenerazione urbana tramite la demolizione e ricostruzione di edificato – ha aggiunto Palmeri – tenuto conto che, in caso di surplus di offerta abitativa oltre il 10 per cento del fabbisogno, non sono concesse autorizzazioni che comportino consumo di suolo di qualsiasi genere, così come già fatto in Emilia Romagna. In sostanza anziché edificare su nuovi terreni, si riutilizzano gli edifici già esistenti e non si aggiunge cemento alle città”.

Non dev’essere consentito nessun nuovo consumo di suolo – ha aggiunto Campo – e su questo dobbiamo essere determinati, lasciando che le esigenze insediative e infrastrutturali siano soddisfatte esclusivamente con il riuso e la rigenerazione del patrimonio esistente. Questo anche per prevenire il diffuso dissesto idrogeologico della Sicilia che viene acuito proprio dal consumo di suolo. Abbiamo previsto anche interventi di rigenerazione delle aree urbanizzate degradate, il miglioramento dell’efficienza energetica e idrica con minori emissioni, l’indicazione di precisi obiettivi prestazionali e di qualità architettonica degli edifici, il richiamo alla bioarchitettura. Si tratta di scelte attuali, moderne e sostenibili, che siamo certi verranno privilegiate durante i lavori della commissione”.