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Bullismo, Catania, ragazze picchiano e filmano compagne di scuola

In Italia si tende a “femminilizzare” ogni ruolo, purché sia positivo: sindaca, ministra, avvocata. Lo stesso non avviene con i termini negativi. Non esiste, per esempio, la parola “bulla”, quasi che il fenomeno del bullismo al femminile non esistesse.

E anche quando se ne parla, di bullismo al femminile, lo si definisce in maniera “soft”: né pugni né calci, ma, semmai, vessazioni psicologiche, insulti, esclusione dal gruppo eccetera.

Ma la violenza, anche fisica, femminile esiste, come dimostra l’inchiesta portata a termine dalla polizia postale di Catania che ha denunciato in stato di libertà per lesioni personali e minacce aggravate alla locale Procura per i minorenni due ragazze, di quattordici e undici anni.

Due bambine, si dirà, ed è così, tanto che la ragazzina più piccola non è penalmente imputabile per la sua età.

Ma hanno aggredito violentemente due loro coetanee all’uscita della scuola media che frequentano.

Non solo: una di loro ha ripreso gli atti di violenza filmandoli con il proprio smartphone.

E naturalmente ha diffuso il video su social network.

Come se fosse normale.

Come se fosse giusto.

Le vittime, che sono state medicate in ospedale, sono state anche minacciate di ritorsioni in caso di esposti: “… se mi fai la denuncia te ne vai da Catania…”, è il testo di un messaggio inviato loro.

Le indagini sono state avviate dopo una segnalazione della dirigenza della scuola alla Polizia postale.

Il litigio sarebbe scaturito per futili motivi.

La Procura per i minorenni di Catania ha disposto l’audizione delle quattro ragazze, il sequestro dei telefonini e la rimozione del video dal web.