Buone notizie per gli investitori. Sale il rendimento dei buoni fruttiferi postali ordinari. Il tasso del prodotto è adesso del 2%, contro lo 0,5% precedente.
Cosa ha causato questo brusco rialzo? E’ stato un decreto del ministero dell’Economia, che ha quadruplicato il rendimento.
Il provvedimento è arrivato lo scorso 6 luglio, con il fine di contrastare l’aumento dell’inflazione. La variazione però interessa solo chi sottoscrive un nuovo buono, mentre quelli antecedenti la data di cambio rimangono con il rendimento precedente.
I tassi dei buoni postali ordinari, infatti, vengono stabiliti con un decreto ministeriale. Questi possono essere alzati o abbassati, a seconda delle fasi di mercato, e una volta fissati valgono per tutta la durata del titolo.
I buoni fruttiferi postali si differenziano dai Btp – i buoni del Tesoro – perché il loro rendimento è sempre fisso. Per i primi è fissato, come detto, da un decreto ministeriale; per i secondi invece si aggiorna a ogni asta, in base all’andamento del mercato secondario.
Il diverso funzionamento dei due prodotti porta ad alcuni possibili vantaggi e svantaggi. Attualmente i Btp decennali rendono intorno al 3%, quindi più dei buoni fruttiferi postali ordinari. Ci sono però delle differenze, come riporta La Repubblica.
Il tasso dei Btp è sempre uguale fino alla fine della sua durata, tuttavia sul mercato secondario i rendimenti si adeguano di continuo alle condizioni di mercato. Così chi vuole vendere o comprare i buoni del Tesoro può sfruttare le differenze di prezzo o, a seconda di come va il mercato, subire le perdite.
I buoni postali invece hanno sempre il valore nominale: rendono meno rispetto ai Btp però non si rischiano mai perdite sul capitale, anche nel caso in cui si volesse ritirare l’investimento prima della scadenza prevista.