Domenica 1 settembre si è formalmente aperta la stagione venatoria 2024/2025. L’associazione Caccia, Sport e Natura, nella persona del suo presidente Domenico Portale, interviene per fare rivolgere i migliori auguri ai numerosi appassionati che, malgrado le tante difficoltà, continuano a seguire la propria passione.
Un momento importante, dunque, che proietta tutto il settore venatorio verso una nuova stagione. Ma i problemi, come denuncia con forza Portale, sono sempre gli stessi. “Purtroppo, la Pubblica amministrazione regionale, malgrado i nostri ripetuti appelli – evidenzia infatti il presidente – non ha ancora voluto affrontare e risolvere le criticità che affliggono la caccia in Sicilia. Il problema che provoca le maggiori lamentele da parte di tanti cacciatori è il cronico ritardo nella pubblicazione del Calendario Venatorio”.
“Malgrado la legislazione attuale detti come termine ultimo per la pubblicazione il 15 giugno – aggiunge ancora Portale – ‘puntualmente’ l’assessorato dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della pesca mediterranea, ogni anno, pubblica in ritardo il decreto contenente il Calendario Venatorio. Infatti, quest’anno il decreto è stato pubblicato il 17 luglio. Si potrebbe pensare che, in definitiva, il ritardo non è stato poi eccessivo”. Ma in realtà non è così, perché, come chiarisce il presidente dell’associazione Caccia, Sport e Natura, “il decreto non solo era in ritardo, ma era incompleto e rinviava ‘con provvedimento successivo’ la regolamentazione della caccia al coniglio selvatico e dell’uso del furetto”.
Una criticità, quella appena esposta, che ha causato non pochi problemi agli appassionati. Infatti la caccia al coniglio selvatico con l’ausilio del furetto è una caccia tradizionale siciliana molto seguita nell’Isola. Quindi l’assenza della sua regolamentazione ha creato molta incertezza in una larga parte dei cacciatori siciliani, che, ancora oggi, a stagione venatoria iniziata, aspettano di sapere se, come e quando potranno cacciare il Coniglio selvatico.
La formale giustificazione del ritardo, motivato con la necessità di dover attendere i risultati del monitoraggio in corso nel 2024, è – secondo l’associazione – assai discutibile. “Infatti, pur senza entrare in dettagli tecnici – spiega Portale – il cosiddetto ‘monitoraggio’ di una specie selvatica, per motivi facilmente comprensibili, è una stima del numero di individui presenti in determinate aree campione che, con ripetute rilevazioni fatte in anni diversi permette di stabilire lo ‘status’ di una popolazione, cioè se in aumento, stabile o in decremento”.
Ne consegue, perciò, che i dati dell’anno in corso sono poco significativi, mentre il danno causato dal clima di confusione e d’incertezza conseguente è molto elevato, sia in termini di perdite economiche per il comparto commerciale che direttamente o indirettamente trae sostegno dal mondo venatorio, sia per il numero sempre più elevato di cacciatori che stanchi di questa situazione rinunciano a rinnovare la licenza di caccia.
“Basti pensare che negli ultimi anni – denuncia Portale – si è registrato un calo di quasi il 30% dei cacciatori ed i relativi mancati introiti per l’erario regionale. Altra causa del calo dei cacciatori sono i lunghi tempi di attesa necessari per ottenere la licenza di caccia che impediscono un regolare ricambio generazionale”.
Infatti, le attuali modalità di svolgimento degli esami venatori prevedono una prova in forma orale davanti ad una commissione di sei esperti. Modalità che, come visto in questi anni, permette di esaminare, in ogni sessione, solo un numero molto limitato di candidati, creando lunghe liste di attesa.
“A peggiorare le cose – aggiunge il presidente di Caccia, Sport e Natura – un decreto del precedente assessore Sammartino che, per motivi poco chiari, ha aggiunto un settimo componente alla commissione d’esami. Si è trattato di un decreto inutile e dannoso. Inutile, perché le competenze del settimo esperto sono già in possesso di ben due dei sei esperti già presenti nella commissione. Dannoso, perché allungherà ancora di più le già lunghe liste d’attesa, con una maggiore spesa per l’erario”.
Comunque, è ormai chiaro che il danno maggiore – dicono ancora dall’associazione – sarà soprattutto ambientale. Il numero sempre minore di cacciatori, renderà sempre più difficile per l’Assessorato la selezione dei cacciatori-controllori. Infatti, l’amministrazione regionale ha dovuto prendere atto che l’unico modo praticabile di contenere le specie animali in sovrannumero, in particolare ungulati, presenti nelle aree protette dell’Isola, causa la mancata gestione, sia l’abbattimento controllato da parte di cacciatori esperti. Già, da qualche anno, l’Amministrazione cerca di selezionare cacciatori esperti che, a titolo gratuito, svolgano la funzione di controllori.
“Assistiamo quindi – conclude Portale – ad un comportamento surreale dell’assessorato che, da un lato maltratta la categoria dei cacciatori spingendoli a rinunciare alla loro passione, dall’altro chiede il loro aiuto. Pertanto lanciamo un appello al nuovo assessore, Salvatore Barbagallo. La richiesta che gli rivolgiamo è quella di distinguersi dai suoi predecessori, ponendo rimedio a queste problematiche, per non perdere una risorsa, ormai possiamo dirlo senza tema di smentite, quanto mai necessaria alla salvaguardia del nostro ambiente”.