Trapani

Angimbè, il bosco di Calatafimi devastato rinasce grazie ai semi di carrubo

CALATAFIMI (TP) – Nelle mani del sindaco Francesco Gruppuso mille semi di carrubo per far partire la rinascita del bosco Angimbè di Calatafimi, dopo il terribile incendio dell’estate scorsa che ne ha decimato il polmone verde.

L’iniziativa è della “Trasversale Sicula”, il movimento spontaneo di camminatori nato nel 2016 composto da storici, archeologi e ambientalisti impegnato nella promozione del territorio e dei più importanti siti archeologici. Alcuni esponenti della “Trasversale sicula” hanno fatto visita al municipio al primo cittadino e hanno consegnato nelle sue mani un sacchetto con i semi: “L’augurio – ha commentato Gaetano Melfi, uno degli storici rappresentanti della Trasversale sicula – è che i germogli portino rinascita a questa riserva”. Oggi, le persone che si riuniscono ogni anno per intraprendere l’Antica Trasversale Sicula sono centinaia. Il cammino, recuperato dai suoi pionieri, si snoda per circa 650 chilometri e attraversa i maggiori siti archeologici della Sicilia. “Grazie per i mille semi di carrubo – ha detto il sindaco – che pianteremo con i ragazzi della scuola Vivona di Calatafimi Segesta”.

Il bosco Angimbè venne nuovamente colpito dalle fiamme nello scorso mese di settembre e si ipotizza da un raid piromane che divorò buona parte del suo polmone verde. L’area che si trova a Calatafimi, nel Trapanese, ha visto andare in fumo all’incirca una cinquantina di ettari secondo le prime approssimative stime. è stato necessario l’intervento aereo per potere riuscire a domare le fiamme ed evitare danni ben peggiori. La parte del bosco andata a fuoco era una zona impervia, difficile da raggiungere con mezzi da terra. Ecco perché fu necessario l’intervento di canadair ed elicotteri della forestale. Da terra invece vigili del fuoco, forestale e varie associazioni di protezione civile hanno fatto quel che hanno potuto arginando l’avanzata del rogo. Fu duro il commento dell’associazione che da tempo realizza attività ambientali all’interno, la Bosco Angimbè: “Purtroppo adesso è il turno di Angimbè, che grande dolore, meritiamo di estinguerci, non abbiamo proprio capito nulla della vita”. Il bosco di Angimbè risulta essere una delle zone boschive della Sicilia occidentale meglio conservatosi fino ad oggi. Caratterizzato da un ottimo stato di biodiversità sia da un punto di vista floristico che faunistico, si estende per una superficie pari a circa 213 ettari ed è un Sic, un sito di importanza comunitaria, dato in gestione all’azienda foreste demaniali.

All’interno del bosco di Angimbè sorge il centro didattico naturalistico. Qui sono custodite oltre 700 specie botaniche e svariati vertebrati, dagli anfibi ai mammiferi. Inoltre è il luogo perfetto in cui praticare escursionismo e trekking nel territorio di Calatafimi Segesta, addentrandosi nei vari sentieri composti da grandi arbusti, o quel che ne è rimasto nei luoghi percorsi dal fuoco. L’ente gestore oltretutto organizza anche visite guidate e seminari che spaziano dalla promozione del luogo stesso alla sensibilizzazione sulle tematiche ambientali, oltre a diversi corsi che favoriscono l’accrescimento culturale dei partecipanti su materie legate alla botanica e alla micologia.

Già cinque anni fa bosco Angimbè subì una gravissima perdita con un incendio enorme che arrivò addirittura ad incenerire qualcosa come 80 ettari di superficie verde. In pratica parliamo di oltre un terzo della superficie totale. Fu un pesantissimo colpo sul piano naturalistico, un terribile sfregio di cui ancora oggi si paga dazio. Anche in quell’occasione si parlò di mano di piromani perché furono trovati diversi punti di innesco.