Consumo

Caldaie, i consigli per risparmiare

PALERMO – Cambiare la caldaia con modelli di ultima generazione risparmiando? Grazie alle promozioni che sfruttano la cessione del credito d’imposta, offerte dai principali provider di energia è possibile. Ma attenzione ai costi extra non calcolati. La guida redatta da Altroconsumo ci permetterà di districarci in questo complesso sistema.

Innanzitutto, spieghiamo bene di cosa si tratta. La maggior parte di queste promozioni fa leva sulla possibilità di cedere il credito d’imposta, ottenendo immediatamente un sconto sull’acquisto. Nel dettaglio, la cessione del credito d’imposta consiste di una procedura che consente di cedere direttamente ai fornitori dell’intervento la detrazione cui si avrebbe diritto grazie agli incentivi fiscali.

In questo modo, i consumatori hanno la possibilità di risparmiare subito fino al 65% dell’importo (nel dettaglio si tratta di un risparmio del 65% per i modelli a termostato, mentre del 50% per le caldaie senza termostato), anziché dover aspettare dieci anni prima di poter recuperare il credito spettante.

Senza dubbio, si tratta di una buona occasione, anche se bisogna non sottovalutare alcuni fattori. Intanto, la prima criticità ha a che vedere con la scelta abbastanza limitata: infatti, il cliente non ha la possibilità di scegliere tra diversi marchi e modelli, ma solo tra un numero estremamente ristretto di alternative proposte dal fornitore.

Non c’è libertà di scelta neanche per quanto riguarda l’installatore che sarà contattato direttamente dal provider e su cui non è possibile avere alcun controllo. Inizialmente questo fattore potrebbe sembrare un elemento di poco conto, ma così non è: infatti, è necessario considerare il fatto che la caldaia necessita di manutenzione regolare, dunque è importante avere un riferimento da contattare in caso di controlli periodici o di eventuali problemi. Per questo motivo, è bene valutare anche la presenza di un centro assistenza della marca della caldaia installata nella zona in cui si risiede.

Ulteriore fattore da tenere in considerazione riguarda le tempistiche, che spesso risultano essere estremamente lunghe. Oltretutto, l’utente non avrà la possibilità di controllare i tempi e di interfacciarsi direttamente con l’installatore: al contrario, molto spesso è necessario passare da un call center per avere aggiornamenti sulle procedure. Quindi, qualora si stia valutando quest’opzione perché la caldaia è rotta e si ha quindi urgenza di sostituirla, questa potrebbe non essere la soluzione migliore.

Infine, bisogna tenere presente che i prezzi proposti dai vari fornitori si riferiscono all’installazione base e che non contemplano opere murarie, lavori sulla canna fumaria o per la gestione dell’acqua di condensa. Dunque, nel caso in cui fossero necessari interventi di questo tipo, bisognerà mettere in conto che il preventivo è destinato a lievitare.

In ogni caso, è sempre possibile optare per una fornitura e un’installazione standard pagando l’intero importo, di cui recuperare poi nei successivi dieci anni tramite la dichiarazione dei redditi il 65% o il 50%, a seconda del modello scelto.