Giustizia

Caltanissetta, il presidente della Corte d’Appello: “Si continui a indagare su stragi di mafia”

Uno dei discorsi più importanti, pronunciati in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno giudiziario, viene dal presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta Giuseppe Melisenda Giambertoni. Riguarda l’importanza di mantenere alta la volontà nel fare luce sulle stragi di Capaci e di via D’Amelio, attraverso le quali la mafia uccise i magistrati palermitani Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Falsa testimonianza

“Le priorità della Direzione distrettuale antimafia sono da individuare nelle indagini, molto complesse e assai delicate, purtroppo ancora necessarie nonostante il tempo trascorso, sulle stragi del 1992. Di notevole complessità e rilevanza è l’ordinanza cautelare emessa dal Gip di Caltanissetta nell’ambito di un procedimento penale nei confronti di due indagati per false informazioni al pubblico ministero commesso nell’ambito delle indagini sulla strage di Capaci finalizzate a verificare l’intervento di esponenti della destra eversiva nelle fasi preparatorie della stessa”.

Pressione su magistrati “scomodi”

Il presidente Giuseppe Melisenda Giambertoni aggiunge che, “nell’ambito dello stesso procedimento sono emersi indizi circa l’organizzazione da parte di elementi autodefinitisi “fascisti di un sistema di monitoraggio a livello nazionale dell’attività giudiziaria, anche mediante componenti occulti per motivi giudiziari e/o politici. Tale sistema di monitoraggio avrebbe avuto anche il fine di esercitare pressione nei confronti di magistrati ritenuti scomodi”.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI