Politica

Il M5s risponde a Cancelleri: “Era più onesto dire ‘Sono cambiato'”

Il Movimento Cinquestelle sta attraversando forse uno dei momenti più difficili della sua storia. Non certo per gli abbandoni da parte di qualche politico che non si riconosceva più in alcuni dei valori cardine del credo grillino o che ha più banalmente deciso di cambiare direzione, quanto piuttosto per due delle regole più dibattute e tormentate del suo statuto, “l’uno vale uno” e poi quella di non poter andare oltre il secondo mandato.

Sorge infatti una questione di “meritocrazia” per coloro che per dieci anni si sono spesi per il Movimento ed hanno costruito un consenso sul proprio territorio e che di conseguenza  viene visto come un “patrimonio” destinato a disperdersi per via dell’obbligo tassativo di dedicarsi ad altre attività.

Qualche giorno fa i pentastellati in Sicilia hanno assistito ad un altro addio eccellente, quello di Giancarlo Cancelleri, scelta non condivisa da quasi tutto il gruppo parlamentare all’Ars, e di certo non inaspettata.

Di Caro: “Cancelleri? Ha fatto diversi errori”

“Questo abbandono era nell’aria da tempo – ha detto al QdS Giovanni Di Caro componente pentastellato all’Assemblea – perché lui soffriva il fatto di non potersi più candidare dopo il secondo mandato. Ma è una delle nostre regole fondanti e anche lui, quando si è verificato il caso di qualcuno che se ne è andato, aveva stigmatizzato questo tipo di atteggiamento, quello di essere critico nei confronti del proprio ex partito. La regola del secondo mandato è rimasta sempre la stessa. Aggiungo che io stesso da capogruppo avevo chiesto a Conte di modificare la regola del secondo mandato. Il mio documento prevedeva una interpretazione della regola, che non ci si poteva candidare per più di due volte ma per la medesima carica. L’ho fatto in segno di riconoscimento dell’impegno di Giancarlo all’interno del Movimento Cinquestelle. Ritengo Cancelleri abbia fatto una serie di errori come quello di abbandonare l’Assemblea regionale per andare a fare il viceministro, e in più ha deciso di partecipare al governo Draghi. Cancelleri oggi si lamenta che nessuno lo ha chiamato dopo l’abbandono. Se dovessi chiamarlo, ma non penso che lo farò, sarebbe solo per rimproverargli gli errori che ha fatto” .

Oggi in Sicilia il Movimento gioca una partita importante, con il referente regionale, Nuccio di Paola, che serra le fila e annuncia una rifondazione dal basso che punta a creare gruppi locali in cui dare spazio anche a chi non è stato eletto. Comunque il fatto concreto è che il Movimento Cinquestelle perde in Sicilia un importante esponente, che per anni è stato il numero uno nella sua regione e poi viceministro a Roma, un addio amaro con un messaggio critico al leader nazionale Giuseppe Conte.

Sunseri: “Sua scelta non condivisa dal gruppo”

“Non voglio commentare il fatto – ha detto al QdS Luigi Sunseri, deputato all’Ars –  Non perché non voglio rispondere ma proprio perché non sono interessato né a commentare la fuoriuscita di Cancelleri né mi interessano le sue dichiarazioni sui motivi dell’abbandono. Faccio parte del Movimento Cinquestelle dal 2011, sono uno dei cosiddetti ‘storici’, considero legittimo il fatto che vi possa essere qualche componente che decide di prendere posizioni diverse, non abbiamo una impostazione dittatoriale, ognuno matura delle convinzioni differenti e decide di prendere le strade che ritiene più opportune. Non mi piace gettare fango nei confronti di chi ti ha permesso di ricoprire ruoli molto importanti. Le persone che sono uscite dal Movimento lo hanno fatto spontaneamente ma la porta è sempre aperta, sia in uscita che in entrata, la scelta di Giancarlo peraltro non è stata condivisa da nessuno del gruppo”. 

Marano: “Lui deve qualcosa al M5S”

Cancelleri, dopo lo stop alla sua ipotetica candidatura alla poltrona di sindaco di Catania, ha deciso di dare forfait criticando la mancanza di progetto e senso del futuro del Movimento. Dichiarazioni a cui ha risposto al QdS José Marano, deputata pentastellata al secondo mandato all’Ars. “Non penso che non vi siano più stimoli come dice Cancelleri, ci si sta invece strutturando sul territorio grazie a Conte e al nuovo coordinatore regionale. Cancelleri – prosegue Marano – sostiene che nessuno l’ha chiamato, ma dovrebbe riconoscere che il Movimento gli ha dato tanto: due candidature a presidente della regione e la possibilità di gestire il Movimento in Sicilia per 10 anni. Probabilmente è lui che deve qualcosa al M5S. Chi abbandona, invece di attaccare il proprio ex partito dovrebbe fornire le motivazioni personali che ha maturato. Sarebbe più onesto dire: esco perché sono cambiato”.