Lavoro

Cantieri di lavoro: falsa partenza per i Comuni siciliani

PALERMO – I Comuni richiedono i soldi, ma non presentano i documenti. Questo, in soldoni, il riassunto della situazione attuale all’avvio dei cantieri di servizi.

L’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro ha emanato una circolare con la quale si mette in evidenza come siano già pervenute agli uffici le prime istanze per ottenere l’emissione dei mandati di accredito dell’anticipo dovuto per il finanziamento dei Cantieri di Servizi, ma non sono state accompagnate da tutta la documentazione necessaria, come la presentazione di verbali di gara per le visite mediche, i dispositivi di protezione individuale se necessari, i corsi di informazione/formazione e la polizza di assicurazione per la responsabilità civile verso terzi.

Vanno quindi redatti i programmi di lavoro, all’interno dei quali il Comune deve garantire, sul numero complessivo dei soggetti coinvolti nell’iniziativa, la partecipazione di giovani di età compresa tra i 18 e i 36 anni, nella misura del 50%, dei soggetti di età compresa tra i 37 e i 50 anni, nella misura del 20%, e i soggetti ultracinquantenni, nella misura del 20%. Ancora, va tenuto conto della presenza di soggetti immigrati in possesso di regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro o per ricongiunzione familiare, nella misura del 5%, e della presenza di soggetti portatori di handicap, riconosciuti dalla competente commissione sanitaria, nella misura del 5%.

Nel caso in cui non fosse possibile, per carenza di istanze, rispettare le percentuali di riserva a favore dei soggetti portatori di handicap e quella a favore degli immigrati, i posti disponibili sono assegnati alla fascia di età con il maggiore numero di istanze di partecipazione presentate. Nel caso in cui, per contro, non fosse possibile garantire ad entrambe le suddette categorie la percentuale di riserva, ha la precedenza il nucleo familiare con minore reddito e maggior numero di componenti.

I cantieri regionali di lavoro sono stati creati dalla legge regionale n.3 del 17/03/2016, “al fine di contrastare gli effetti della crisi economica che investe in particolare le fasce più deboli della popolazione e per mitigare le condizioni di povertà ed emarginazione sociale scaturenti dalla carenza di opportunità occupazionali, l’assessore regionale per la famiglia, le politiche sociali ed il lavoro, è autorizzato, per l’anno 2016, a finanziare l’istituzione e la gestione diretta di cantieri di servizio, in favore dei comuni della Sicilia”.

La misura mette a disposizione dei Comuni in totale 20 milioni di euro per dare un impiego (seppure a termine) ai disoccupati, che andrebbero fattivamente ad occuparsi di tante piccole attività di manutenzione, per sistemare giardini, marciapiedi, strade, mini appalti per rendere i Comuni più belli ed efficienti, una boccata d’aria per le casse di tante città più o meno grandi, che devono investire in ambiti di maggiore rilevanza sociale i fondi a disposizione e che possono usufruire di questi soldi per fare tanti piccoli lavori che renderanno l’ambiente urbano più confortevole, aumentando la qualità della vita dei propri abitanti.

I cantieri di lavoro, invece, sono mini appalti per realizzare opere pubbliche comunali in cui impiegare disoccupati. Generalmente si realizzano manutenzioni di strade e opere pubbliche in genere. Anche in questo caso, lavori secondari rispetto alle tante esigenze di una città, che comunque rendono l’ambiente urbano più vivibile e confortevole.