Fisco

Caos sui contenzioni tributari in Sicilia, l’analisi dell’esperto

Dalla pandemia alla parentesi Riscossione Sicilia, passando anche alle scarse risorse tecniche e di risorse umane, senza escludere anche un potenziale problema culturale. L’effetto disastroso dei contenziosi tributari in Sicilia è stato analizzato da un esperto del settore come Riccardo Alemanno, presidente dell’Int, l’Istituto nazionale tributaristi, libera associazione di rappresentanza di professionisti.

Tra le chiavi di lettura potrebbe esserci quella di una giustizia tributaria più lenta?

“I dati relativi alla Sicilia, inseriti nel rapporto del Mef, possono indurre a pensare a varie cause, ma per dare risposta esaustiva a una percentuale così importante rispetto al resto del Paese, bisognerebbe poter avere a disposizione la natura delle varie cause pendenti e la data in cui si è instaurata la fase contenziosa. Le commissioni tributarie hanno competenze che riguardano non solo i tributi centrali, ma anche quelli locali nonché quelli doganali, per fare una breve elencazione.

Detto ciò, la lentezza della giustizia tributaria non può non essere presa in considerazione, al netto di questi due anni di pandemia che evidentemente hanno influito sulle dinamiche delle cause di procedimenti tributari.Tale problematica peraltro è al centro di vari disegni di legge sulla riforma della giustizia tributaria che le commissioni Giustizia e Finanze del senato riunite stanno affrontando anche ascoltando in audizione le rappresentanze delle professionalità coinvolte.

Proprio nel corso di una di queste audizioni ho evidenziato come sia necessaria una riforma strutturale del sistema dei processi tributari, affidando i compiti a giudici che svolgano tale attività come professione e selezionati per concorso, senza disperdere le professionalità degli attuali componenti delle commissioni, suddividendo le cause per materia e valore. Inoltre le commissioni tributarie devono ricevere maggiori risorse finanziarie al fine di dotarsi di tutti gli strumenti e della tecnologia che permetta di ottimizzare il processo tributario anche in ambito telematico, non è quindi da escludere che le commissioni della Sicilia abbiano un problema di risorse e quindi di inadeguatezza degli attuali strumenti a disposizione. In ultimo si deve tener e conto dell’incidenza della problematica che la Sicilia ha sofferto nell’ambito della riscossione dei tributi e delle sanzioni non pagate alla scadenza prevista, generando iscrizioni a ruolo, le cosiddette ‘cartelle esattoriali’, che molto spesso producono contenzioso tributario anche per difetti collegati all’aspetto gestionale e formale”.

L’alta litigiosità come fenomeno ha una sua specificità? Nel senso, potrebbe essere ad esempio anche un fattore squisitamente culturale?

“Non si può escludere a priori tale ipotesi, ma sicuramente potrebbe essere solo una concausa e non la causa, ma qui bisognerebbe allora fare un’ analisi sociologica, ciò che posso dire è che si tratta certamente anche di un problema di approccio e di gestione non solo dei contribuenti, ma anche di chi ha il compito istituzionale di recuperare tributi dichiarati ma non versati o accertati a seguito di controlli.

Prima della fase del processo avanti alle commissioni, si hanno a disposizione vari istituti deflattivi del contenzioso tributario. È evidente che qui entrano in gioco volontà e sensibilità del contribuente e del soggetto delegato al controllo, chiudere gli accertamenti in ambito amministrativo eviterebbe di ingolfare le commissioni tributarie. Un problema pertanto anche culturale relativamente a come si affronta e gestisce il rapporto tra fisco e contribuente”.

Quali effetti e peso ha avuto per la Sicilia anche la triste esperienza di Riscossione Sicilia?

“Come ho precedentemente detto non si deve escludere, per dare una spiegazione dei numeri delle cause pendenti in Sicilia, la disastrosa gestione della riscossione che contribuenti e istituzioni hanno subito a livello regionale. Il contenzioso tributario relativo alla contestazione di somme iscritte ruolo è un’ importante componente delle cause di contenzioso, è evidente che una cattiva gestione degli uffici demandati alla gestione della riscossione non può che influenzare negativamente tutti i procedimenti collegati, ricorsi tributari compresi. Mi auguro che ora, con la gestione affidata ad Agenzia delle Entrate

Riscossione, come già avveniva in tutto il resto del Paese, la situazione vada migliorando. Certamente sarà fondamentale che la giustizia tributaria, grazie alla prossima riforma, non sia più considerata una sorta di giustizia di serie b, non se lo può permettere la Sicilia né tanto meno il Paese”.