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Capaci, coop esclusa da gestione lido, il Tar boccia il Comune


C’è in atto a Capaci, nel Palermitano, un contenzioso tra il rappresentante legale di una cooperativa che ha gestito negli ultimi anni un lotto di spiaggia e l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pietro Puccio.

Su tre lotti nel lungomare XXIII Maggio, due sono stati riaffidati ai vecchi concessionari, uno no.

Per il gestore del lido è l’unico lotto di spiaggia in Italia a non essere stato riaffidato come stabilito dalle leggi nazionali e regionali.

Il gestore si è rivolto alla prefettura e all’assessorato regionale al Territorio e, in assenza di risposte, ha presentato ricorso al Tar che ha accolto l’istanza cautelare della cooperativa Porta Felice, assistita dagli avvocati Francesco Lo Presti e Francesca Russo. I giudici amministrativi hanno imposto al Comune di rivedere l’affidamento del terzo lotto.

Lo scorso maggio due dei tre lotti erano stati riaffidati alla ditta Bruno Rosaria e all’associazione Arcobaleno, una scelta dettata, secondo il Comune, dalla necessità del distanziamento dei bagnanti dettata dalla pandemia.

Una motivazione che non ha convinto i giudici del Tar (presidente Calogero Ferlisi), secondo i quali “l’attuazione delle misure di distanziamento è stata fatta solo ed esclusivamente in relazione al lotto n. 3”, mentre “sono stati riaffidati tutti i lotti ai precedenti sub-concessionari”.

Per questo motivo il Comune deve riesaminare, entro 15 giorni, i provvedimenti impugnati.

“Siamo stati l’unico lotto in Italia a non avere rinnovato la concessione – dice il responsabile della cooperativa Alessandro Galante – Ci sono dieci famiglie che aspettano questa decisione per tornare a lavorare. La pandemia ci ha danneggiato e speravamo in questa estate per ricominciare. Invece ci hanno tagliato le gambe”.

La partita non è chiusa. “Leggeremo il dispositivo e faremo valere le nostre ragioni”, dice il sindaco Puccio.