Trapani

Carabinieri e l’associazione Co.tu.levi insieme contro la violenza sulle donne

TRAPANI – Alla Caserma “Giacinto Carini”, sede del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, si è perfezionata la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa per “l’istituzione di un sistema territoriale antiviolenza in rete a sostegno delle donne vittime di maltrattamento e violenza”, tra il Comando Provinciale Carabinieri di Palermo e l’Organizzazione di Volontariato Co.Tu.Levi.-c.a.v., con sede a Trapani e sportelli attivi in nelle province di Roma, Palermo, Trapani, Messina, Agrigento, Ragusa, Catania, Enna e Caltanissetta.

Al tavolo, in rappresentanza degli organismi di appartenenza, erano presenti il Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Palermo, il Colonnello Ivan Boracchia e la Presidente dell’associazione, Palma Camelia Aurora Ranno.

Il Protocollo si propone di prevenire e contrastare il fenomeno della violenza di genere mediante la predisposizione e lo sviluppo di una rete integrativa di servizi offerti e garantiti dalle istituzioni e dai soggetti firmatari, anche attraverso la condivisione di procedure operative atte a rendere più efficaci le misure di prevenzione e contrasto alla violenza e alla realizzazione di successivi percorsi di uscita dalla stessa diretti all’aiuto delle vittime a ricostruire la propria vita.
Particolare attenzione sarà rivolta alla raccolta ed all’analisi dei dati, oltre a che alla loro interpretazione e condivisione, per garantire un costante e professionale monitoraggio del fenomeno nell’ottica di una proficua e leale collaborazione tra tutti gli enti interessati.

Nasce ad Erice la Casa Viola

In vista del prossimo 25 novembre (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne) la giunta comunale, con delibera n. 208 del 30/10/2023, ha deciso di istituire una convivenza fittizia presso la via territorialmente non esistente “Via Madre Teresa di Calcutta”, ai fini dell’iscrizione anagrafica delle donne vittime di violenza già residenti nel territorio comunale.

In parole povere, qualsiasi donna vittima di violenze o che si ritenga in pericolo potrà chiedere al Comune, tramite un centro antiviolenza, di ottenere una residenza fittizia con la denominazione “Casa Viola”.