Carcere Siracusa, Procura apre inchiesta su malati mai visitati

Un giovane da tre anni attendeva di essere operato perchè sanguinava quotidianamente da una ferita. O un uomo da due anni aspetta una gastroscopia per capire il perchè di quelle continue crisi che gli provocano forti dolori, e ancora un detenuto che ha un problema degenerativo alla vista ed è diventato quasi non vedente. Il garante dei detenuti del penitenziario di Siracusa, Giovanni Villari, ha presentato continue relazioni e segnalato alle autorità competenti queste situazioni dei detenuti del carcere di Siracusa. E la Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta sui ritardi nell’esecuzione degli esami specialistici e degli interventi chirurgici nei confronti dei detenuti.

Villari ha denunciato carenze importanti soprattutto in termini di tempistica per le diagnosi specialistiche e interventi chirurgico ospedalieri. Non solo, ha raccolto una tabella con 27 decessi negli ultimi 18 anni nelle carceri siracusane. La “quasi totalità dei decessi in carcere registrati come suicidio sono attribuiti a condizioni di salute psicofisica davvero gravi” sostiene il garante. L’inchiesta, coordinata dal procuratore capo Sabrina Gambino e dal sostituto Tommaso Pagano, è ricca di testimonianze e documenti anche sanitari. Il detenuto che ha bisogno di ricorrere alle cure viene visitato nell’area sanitaria interna al carcere dove sono presenti medici e infermieri. Se si rende necessaria una visita specialistica i sanitari si rivolgono all’Asp di Siracusa che a quel punto dovrebbe organizzare la visita. E i tempi sono sempre più lunghi, da pochi mesi fino anche a due, tre anni. Nonostante alcune visite abbiano carattere di urgenza. Il garante ha scritto alla direzione generale dell’Asp di Siracusa chiedendo i motivi dei ritardi.