Cronaca

Ucciardone, polizia penitenziaria allo stremo. Sindacati: “Chiediamo accertamenti ad Asp e Ispettorati”

Il CNPP (Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria) chiede accertamenti ispettivi all’ASP e all’Ispettorato del Lavoro sulle condizioni dei lavoratori del carcere Ucciardone di Palermo, intitolato al maresciallo Calogero Di Bona.

Condizioni strutturali, lavorative e supporti tecnologici migliori: queste le richieste del sindacato degli operatori di polizia penitenziaria, ormai “allo stremo” tra carenza di organico e difficoltà di gestione dei frequenti episodi di violenza. In particolare, il focus del comunicato è sul mese di febbraio, durante il quale – scrive il CNPP – “il personale sarà ulteriormente penalizzato poiché lavorerà 3 riposi festivi su 4, venendo meno a quanto recitato nell’accordo quadro Nazionale, penalizzante anche al fine del tempo libero da dedicare alla famiglia o ai propri hobby”.

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Carcere Ucciardone, personale allo stremo: richieste ispezioni

“Il personale è allo stremo, chiediamo tutele e misure di prevenzione, verosimilmente siamo al limite dello sfruttamento del lavoro, il personale viene costantemente penalizzato dalla cronica carenza di personale e dalla struttura obsoleta, fino a intaccare i diritti soggettivi”, è la denuncia del sindacato sulle condizioni di lavoro nel carcere Ucciardone.

“La misura è colma – riferisce il segretario regionale CNPP, Maurizio Mezzatesta – da troppo tempo chiediamo a tutela del personale in servizio nel vecchio carcere Borbonico intitolato al maresciallo Calogero Di Bona, migliori condizioni di lavoro, strutturali e tecnologiche“.

“Dopo copiose note sindacali, visite sui luoghi di lavoro, articoli a mezzo stampa e discussioni in ogni tavolo di convocazione ci ritroviamo a dover elemosinare la risoluzione di vecchie problematiche quali: la carenza cronica di personale, più di 100 unità, che di riflesso aumenta a dismisura i carichi di lavoro con altrettanto accorpamenti di più posti di servizio, anche fino ad 8 posti di servizio. Durante il turno a carico di un solo agente con contestuale prolungamento dell’orario di servizio già di suo è di 8 ore, oltre il massimo consentito con la variazione costante del programmato, la revoca dei riposi spettanti già programmati e la penalizzazione dei diritti soggettivi. A far da cornice alle problematiche summenzionate il dover vivere professionalmente una struttura decadente, obsoleta non a passo con I tempi che meriterebbe un’altra destinazione d’uso”, aggiunge Mezzateta

“Cercare soluzioni urgenti”

Dopo le innumerevoli aggressioni al personale, in special modo alla nona sezione del carcere Ucciardone, sezione “totalmente da ristrutturare e da chiudere con urgenza e le mancate migliorie strutturali, tecnologiche e organizzative”, il CNPP ha deciso di inviare due richieste di urgente intervento ispettivo all’Ufficio U.O.C prevenzione e sicurezza negli ambienti lavorativi dell’ASP di Palermo, All’Ispettorato del Lavoro e al NIL nucleo ispettorato del lavoro dei carabinieri, nella speranza di risolvere le problematiche segnalate.

“In caso contrario – conclude Maurizio Mezzatesta – a tutela del personale ivi di servizio ci rivolgeremo alla magistratura ordinaria e del lavoro. In tanto continua la rottura delle trattative e lo stato di agitazione con la Direzione dell’Ucciardone di Palermo. In attesa di urgente risoluzione delle problematiche fin qui paventate, il personale a servizio a turno nel mese di febbraio sarà ulteriormente penalizzato poiché dovrà lavorare 3 festività su 4”.