Società

Carceri, da Palma di Montechiaro parte “Il viaggio della speranza”

Prende il via oggi da Palma di Montechiaro, nell’Agrigentino, candidata a capitale della Cultura e del Perdono, “Il viaggio della speranza” di Nessuno tocchi Caino.

Si tratta del racconto per immagini, parole e atti dell’ottavo congresso dell’Associazione umanitaria svoltosi nel Carcere di Opera a Milano nel dicembre del 2019 e che viene riproposto nel trentesimo anniversario della morte del giudice Rosario Livatino.

“Il viaggio della speranza” non è solo un libro, è un viaggio vero e proprio che attraverserà la Sicilia dal 21 settembre al 4 ottobre, venendo dalla Calabria dopo aver attraversato la Puglia.

Ci saranno incontri, presentazioni del libro e manifestazioni sui temi dell’associazione, a partire dal superamento degli stati di emergenza verso l’affermazione dello Stato di Diritto.

Il sindaco di Palma di Montechiaro Stefano Castellino, ha scelto di accogliere la presentazione del libro “Il viaggio della speranza”, alle 18 al Palazzo degli Scolopi, e presentare la candidatura della sua città a capitale della cultura e del perdono.

Oltre al Sindaco, saranno presenti gli esponenti di Nessuno tocchi Caino Sergio d’Elia, Segretario, Rita Bernardini, Presidente ed Elisabetta Zamparutti, Tesoriera.

“Abbiamo voluto iniziare – hanno spiegato – il viaggio in Sicilia da Palma di Montechiaro perché il Sindaco con la sua proposta di candidatura della sua città esprime il senso di una giustizia rinnovata capace di guarda al futuro piuttosto che fossilizzarsi su fatti passati che pure sono incancellabili”.

“Una giustizia – hanno scritto in una nota i rappresentanti di Nessuno tocchi Caino – scevra da vendetta e capace di ri-conoscere, ri-parare e ri-comporre il tessuto sociale. Una giustizia che comprende il perdono”.

Il titolo del volume di 440 pagine, dedicato a Marco Pannella, è tratto dal nome di un’associazione americana contro la pena di morte, Journey of Hope – from Violence to Healing (Viaggio della speranza – dalla violenza alla guarigione), costituita da parenti delle vittime di reato e parenti dei detenuti nel braccio della morte che ogni anno, insieme, con una sorta di carovana della pace e della giustizia, attraversano gli Stati Uniti.