CARINI (PA) – Scarseggia l’acqua a Carini e il sindaco Giovì Monteleone ha disposto delle misure di razionamento che si affidano al buon senso dei cittadini. Con un’ordinanza emanata nei giorni scorsi il primo cittadino ha disposto una serie di divieti di utilizzo dell’acqua, considerati degli “sprechi” in un momento di crisi idrica come quello attuale.
Nel provvedimento Monteleone impone di “limitare il consumo dell’acqua derivata dagli acquedotti pubblici alle necessità inerenti i bisogni igienico-sanitari e domestici”. Da qui il divieto di utilizzare il prezioso liquido per lavaggio di cortili e di veicoli, per l’innaffiamento di orti, giardini, prati, per il riempimento di vasche da giardino e piscine, ed “ogni altro uso oltre quello domestico”. L’ordinanza avrà efficacia fino al 30 settembre.
Il provvedimento nasce in seguito ad una serie di riduzioni delle portate di alcuni pozzi dovute al periodo siccitoso estivo, e alle criticità legate alle obsolete condotte che in alcune zone della città fanno disperdere grandi quantitativi di acqua. Uno scenario che si consuma in un momento in cui l’Ato Idrico si appresta ad autorizzare la fornitura di 5 litri di acqua al secondo in più per Carini. Arriveranno dall’invaso Poma in seguito ad una richiesta avanzata dal Comune carinese per via dell’emergenza scoppiata in alcune zone della città.
“Da giorni riceviamo lamentele relative all’approvvigionamento idrico dalle zone delle vie Don Sturzo, Berlinguer e zona Piraineto – aggiunge il sindaco -. La crisi idrica coinvolge Sori e Amap (le due società che hanno in gestione la rete idrica carinese, ndr) praticamente in egual misura. Ci sono delle carenze di ordine infrastrutturale è vero, ma la preoccupazione riguarda la consistente diminuzione della portata degli Acquedotti.
In sostanza abbiamo molta meno acqua disponibile rispetto al passato”. Per affrontare tempestivamente l’emergenza il Comune ha indetto una conferenza di servizio che si è svolta tra Amap, Sori, Ato Idrico e amministrazione comunale. “Tralasciando, ma non troppo, le cause esterne che determinano la diminuzione della portata d’acqua, su tutte crisi climatica e incremento demografico a Carini, si tratta di capire come intervenire tempestivamente – continua Monteleone – ed è per questo che abbiamo chiesto all’Ato Idrico 5 litri di acqua in più al secondo dal Poma, da immettere nella rete Sori per gestire le emergenze nelle zone più colpite, mentre l’Amap interverrà con la realizzazione dell’adduttore da Ponticelli per portare acqua al serbatoio di contrada Sofia e incrementare la fornitura nel centro storico”.
Ma resta anche, più importante su qualunque altra cosa, l’esigenza di cambiare il modo di abitare Carini. “L’ordinanza da sola non basta, d’ora in avanti le richieste di autorizzazione per le nuove lottizzazioni – precisa Monteleone – dovranno essere accompagnate dal documento richiesto agli enti preposti, ovvero Ato Idrico, Sori e Amap, che dovranno certificare la capacità di approvvigionamento per i nuovi insediamenti abitativi.
Dobbiamo cambiare abitudini tutti e in egual misura e questo riguarda il modo in cui alcuni gestiscono i rifiuti, così come l’acqua. Nei prossimi giorni la fornitura idrica verrà rimpinguata di 5 litri al secondo e i problemi di approvvigionamento diminuiranno, ma bisogna anche attrezzarsi e imparare a consumare meno acqua per usi non domestici”.