La polemica di Totò Cuffaro ha fatto riesplodere la polemica del caro biglietti aerei in Sicilia. Non nuova, visto che ogni anno, in occasione della feste, in tantissimi tornano nell’Isola per stare con i propri cari, spendendo in molti casi cifre esorbitanti.
Un biglietto aereo andata e ritorno, anche se prenotato in anticipo, costa in media più di 250 euro, a ridosso del Natale. Per i ritardatari o per chi deve prenotare all’ultimo minuto, la spesa può superare i 350 euro, anche i 400 per i più sfortunati. E questo con le low cost. Il prezzo anche le compagnie di bandiera, tipo Ita, può anche superare le 500 euro. L’ex viceministro dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri, si era battuto a lungo per migliorare le cose, e aveva avviato le tariffe sociali, con uno sconto di 30% per Catania e Palermo per lavoratori e studenti fuori sede, ma il progetto, è il caso di dirlo, non è mai decollato, e comunque non era accessibile a tutti. Dunque, quello del caro biglietti per la Sicilia è un problema che è rimasto e che non sarà di facile soluzione. Anche per chi vuole prendere il treno, nonostante gli sconti, deve pagare almeno 200 euro, e si parla a persona, figurarsi se deve scendere un’intera famiglia.
“La prossima settimana finalmente, dopo lo stato di emergenza Covid, torniamo in Burundi per continuare il lavoro e aiutare i più fragili. Il biglietto aereo andata e ritorno costa poco più di mille euro e
dovendo comprare anche un biglietto per la prossima settimana, con destinazione Roma, ho notato con grande disappunto che il solo ticket di andata per la Capitale costa 570 euro. Forse la Sicilia e i siciliani non meritano di essere trattati alla pari del resto degli Italiani? Qualcuno continua ad abusare della nostra pazienza”. Lo dichiara il commissario regionale della Dc, Totò Cuffaro.
“Credo che ci voglia una forte presa di posizione che porti a tutelare tutti i siciliani ed in particolare i tanti giovani che studiano o lavorano fuori, eliminando la sensazione di essere usati e sfruttati. I prezzi esorbitanti dei biglietti contribuiscono ad ulteriore danno all’economia delle famiglie siciliane che già soffrono le difficoltà di un periodo pesante”, prosegue.
“Personalmente mi adopererò subito con i deputati della Dc eletti all’Ars per predisporre una proposta di legge che introduca un tetto massimo di spesa per i siciliani che devono viaggiare e delle tariffe dedicate ai giovani studenti. – aggiunge – L’insularità non può essere una parola astratta ma deve poggiare su azione concrete che rispettino questa condizione”.
Saranno 12 milioni 183 mila gli italiani che si metteranno in viaggio in occasione del ponte del 8 dicembre secondo l’indagine di Federalberghi. Il 94.1% di loro (contro il 92.3% del 2021) resterà entro i confini nazionali mentre solo il 5.9% andrà all’estero (contro il 7.7%). Il 70.2% di chi sceglierà il Belpaese si muoverà nella regione di residenza. Le mete più gettonate saranno in montagna (28.5%), nelle località d’arte (27.8%) e di mare (13.1%). Seguono i laghi (5.3%) e le terme (5%). All’estero le mete più ambite saranno le grandi capitali europee (76.5%). Il giro di affari complessivo
si attesta su 4,14 miliardi di euro.