PALERMO – Gli aumenti dei costi per l’energia non preoccupano soltanto imprese e famiglie. Anche i Comuni, infatti, temono che bollette più salate possano incidere sul già fragile equilibrio degli Enti locali italiani, da sempre in difficoltà nel far quadrare i conti, soprattutto al Sud.
L’allarme è arrivato nei giorni scorsi dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) e più precisamente dalle parole del segretario generale Veronica Nicotra. “Ogni anno – ha detto – i Comuni spendono in media 1,8 miliardi in costi energetici. Quest’anno, rispetto al 2021, in alcuni Comuni l’incremento potrà superare il cento per cento. Parliamo di simulazioni su dati Siope, quindi dati di spesa reali. Siamo di fronte a un costo quasi raddoppiato”.
“A conti fatti – ha aggiunto – ai Comuni servirà un altro miliardo per continuare a erogare servizi legati all’energia, per chiudere i bilanci di quest’anno e per impostare quelli del 2023. Siamo di fronte a un livello di esposizione molto grave, che abbiamo denunciato dai primi mesi di quest’anno. Per i Comuni, fino a ora, sono stati previsti circa 800 milioni di compensazioni ma 510 devono ancora arrivare”.
Dal canto loro, proprio per evitare ripercussioni gravi sui conti, come spiegato ancora da Veronica Nicotra, i Comuni stanno facendo tutto il possibile, per ridurre i consumi “per esempio rivedendo i tempi dell’illuminazione o utilizzando la tecnologia a led. Ma si tratta comunque di un risparmio molto marginale. Ci sarebbe da fare di più anche sul versante dell’efficientamento energetico, su cui da tempo chiediamo semplificazioni per l’installazione di pannelli fotovoltaici, sia per gli edifici pubblici che per quelli privati”.
“Serve subito – ha concluso il segretario generale dell’Associazione dei Comuni italiani – un intervento normativo ed economico, per non trovarci ancora più in difficoltà con il nuovo anno e l’inverno alle porte”.
A definire ancor di più i confini di questo quadro a tinte fosche ci ha pensato anche il sindaco di Novara e delegato dell’Anci alla Finanza locale, Alessandro Canelli: “Si rischia di dover fermare i tram, tenere parti delle città al buio, spegnere completamente le luci sui monumenti e tagliare i riscaldamenti. La situazione è molto pesante, perché non tutti i Comuni hanno lo stesso livello di criticità. Questo dipende dai contratti di approvvigionamento, ma rispetto alla spesa storica di 1,6 miliardi di euro finora il Governo ha aiutato il comparto con 820 milioni, erogati in varie tranche. Solo che adesso il costo complessivo è almeno il doppio. Gli aumenti variano dall’80% a quattro o cinque volte in più rispetto al passato e quindi è evidente che un altro intervento straordinario ci dovrà essere”.
Una situazione che preoccupa a livello nazionale e soprattutto in una zona del Paese, il Mezzogiorno, in cui gli Enti locali hanno mostrato una fragilità maggiore… CONTINUA LA LETTURA. QUESTO CONTENUTO È RISERVATO AGLI ABBONATI