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Caro voli e continuità territoriale: l’aeroporto di Comiso grande escluso

L’aeroporto di Comiso dal 27 giugno 2022, proprietà di Sac – Società di gestione dell’aeroporto di Catania – parte integrante del sistema aeroportuale “Hub del Mediterraneo”– è il grande escluso delle nuove tratte di Aeroitalia previste in Sicilia. Un nuovo “smacco” dopo l’interruzione della continuità territoriale.

Caro voli, polemica puntuale

All’avvicinarsi delle vacanze natalizie, pasquali ed estive in Sicilia si ripresenta puntuale, come un orologio svizzero, il problema del caro voli. Una problematica che da tempo è oggetto di discussione e che la politica regionale sta affrontando come una delle priorità. Il caro voli è una situazione che crea non poche difficoltà a famiglie, giovani, studenti e imprese, conducendo sempre più il territorio verso l’isolamento forzato.

Nei giorni scorsi, il Quotidiano di Sicilia si è occupato della questione caro voli, della continuità territoriale e delle azioni della Regione per trovare una soluzione. La Sicilia è sotto la morsa del duopolio Ita Airways e Ryanair in particolare per la rotta più trafficata per Roma. Il presidente della Regione, Renato Schifani si è interessato fin da subito alla tematica, rendendo questo un tema prioritario della sua agenda.

Aeroitalia possibile soluzione

L’arrivo della nuova compagnia Aeroitalia – società aerea a intero capitale privato – sembra essere una delle prime mosse di Renato Schifani. Si tratta di un palliativo in quanto non sarà operativa nell’immediato. Questo farà sì che l’emergenza caro voli rimanga ancora per un po’. Da canto suo però, Aeroitalia garantisce che entrerà in servizio con biglietti a prezzi ridotti.

Il grande escluso: l’Aeroporto degli Iblei

Il problema caro voli è la punta dell’iceberg di una questione già grande: la continuità territoriale. Un problema urgente, la cui soluzione stenta a decollare. La continuità territoriale mira a garantire un servizio di trasporto che non penalizzi i cittadini residenti in territori meno favoriti.

Nella Finanziaria 2001, legge n. 388/2000, la continuità territoriale è stata estesa anche agli scali aeroportuali della Sicilia, per i collegamenti con i principali aeroporti nazionali e con gli scali delle isole minori (Lampedusa e Pantelleria). In questa occasione, l’aeroporto di Comiso aveva ottenuto la continuità territoriale grazie ad Alitalia, ma a dieci mesi dell’attivazione del servizio tutto si è interrotto per il fallimento dichiarato dalla compagnia aerea.

In questo scenario, le nuove rotte di collegamento – previste da Aereoitalia per la Sicilia – facevano ben sperare per Comiso il quale, però, è risultato il grande escluso. Infatti, i nuovi collegamenti riguardano le tratte Catania-Milano(Bergamo)-Catania (al via dal 27 marzo); Palermo-Roma-Palermo (dal primo giugno); Catania-Roma-Catania (dal primo ottobre); Catania-Forlì-Catania (dal 31 marzo); Trapani-Forlì (dal 15 giugno); Lampedusa-Bergamo (dal 3 giugno). In particolare, per i collegamenti con Roma sono previsti 6 voli giornalieri (3 da Palermo e 3 da Catania) all’andata e altrettanti al ritorno, dal lunedì alla domenica.

Ad essere escluso è tutto il territorio ibleo e vicini comuni del Calatino. Territorio che rimane nella morsa del caro voli. Ad oggi, l’unico vettore dell’Aeroporto degli Iblei è Ryanair. Questa compagnia collega il Pio La Torre di Comiso con Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Pisa, Bergamo, Treviso e Bruxelles. Lo scalo casmeneo ha mediamente due voli al giorno nel periodo invernale e quattro in quello estivo.

Per Ryanair la continuità territoriale è un modello obsoleto

Lo stesso giorno in cui a Palazzo d’Orleans si siglavano patti per frenare il caro voli, l’amministratore delegato Ryanair Eddie Wilson ha dichiarato che la continuità territoriale è un “modello obsoleto, con molti limiti e che favoriscono solo le compagnie con problemi e che hanno bisogno di fondi”. Parole un po’ forti, soprattutto visto il costo esorbitante dei biglietti da e per la Sicilia nelle prossime vacanze pasquali.

Quale futuro per Comiso

Lo scenario futuro si andrà delineando a partire dai prossimi giorni. In primis c’è l’indagine dell’Antitrust che dovrà fare luce sul caro voli. Poi ci sono le manovre politiche del governo nazionale e regionale al fine di trovare una soluzione per il territorio.

In tutto questo c’è in gioco il futuro dell’aeroporto degli Iblei. Schifani è al lavoro per sviluppare il settore cargo dello scalo casmeneo, passo importante verso lo sviluppo della filiera agroalimentare del territorio. Oggi il Presidente ha incontrato i vertici dello scalo, alla presenza sindaco del centro ibleo, Mariarita Schembari, il deputato regionale Giorgio Assenza, il primo cittadino di Ispica, Innocenzo Leontini, il responsabile dello scalo, Rosario Dibennardo, l’ingegnere Nunzio Micieli dell’ufficio tecnico del Comune di Comiso.

Cargo e continuità: Schifani al lavoro per Comiso

“Con Comune, Sac e l’assessore alle Infrastrutture e ai trasporti, ci rivedremo presto a Palermo – ha aggiunto Schifani – per avviare le procedure che conducano alla progettazione esecutiva per lo sviluppo del settore cargo e per affrontare il tema della continuità territoriale, per la quale esistono già delle risorse accantonate. Sono venuto a Comiso – conclude il governatore – a confrontarmi direttamente con il territorio. Questo è un obiettivo che, tutti insieme, dobbiamo raggiungere. La Regione farà la sua parte, con enti locali e Sac serve fare gioco di squadra”.