La compagnia aerea irlandese Ryanair è nuovamente oggetto di dibattito politico in Sicilia. A dare il via alla discussione una intervista che l’amministratore delegato della compagnia, Eddie Wilson, ha rilasciato al Giornale di Sicilia. Il numero uno della leader low-cost ha sostenuto che l’addizionale comunale sui voli è un ostacolo alla crescita di Ryanair e che il tentativo di parlare con il presidente della Regione Renato Schifani, è andato più volte a vuoto, “senza risposte concrete”. Per le parole dell’ad dell’impero low-cost apprese a mezzo stampa si è storto il naso del gruppo PD all’ARS, che ha commentato nella stessa giornata di ieri con il capogruppo Michele Catanzaro insieme con i deputati regionali Nello Dipasquale e Tiziano Spada: “Altro che battaglia contro il caro-voli! Se il presidente della Regione Renato Schifani, così come detto dall’amministratore delegato di Ryanair, non intende portare avanti alcun dialogo con i vertici della compagnia aerea nonostante il rischio di uno stop a nuove rotte per l’isola, chiediamo che siano ascoltati all’ARS in commissione Trasporti”.
La gestione delle impennate tariffarie dei voli da e per le maggiori città siciliane in prossimità delle festività si sposterebbe così dal governo Schifani al Parlamento siciliano. I tentativi di ridimensionare questo fenomeno posti in essere da Palazzo d’Orleans su iniziativa, o intuizione dell’assessore regionale ai Trasporti Alessandro Aricò aveva prodotto risultati modesti sul fronte della concorrenza tra compagnie e quindi sulla riduzione fisiologica delle tariffe applicate. Attualmente è possibile prenotare un viaggio andata e ritorno tra Palermo e Milano Malpensa con Ryanair a meno di cento euro sfruttando le giornate di sabato pre-natalizio e sabato pre-epifania, ma a ridosso delle stesse date, quando il piano ferie si consolida ed è possibile acquistare i biglietti, lo stesso viaggio raggiunge costi esorbitanti per il più dei lavoratori e studenti che intendono rientrare. In atto, in virtù di un decreto regionale, c’è il programma “stop caro-voli” finanziato dalla Regione Siciliana con sconti diretti o rimborsi per i residenti in Sicilia che affrontano questi viaggi.
Sul capitolo caro-voli è inoltre pronta un nuovo stanziamento che andrà in variazione di bilancio come annunciato dal governo Schifani. Il 3,3% dei 350 milioni di euro di manovra finanziaria, 7,2 milioni di euro, andranno a rimpinguare la cassa contributo ai residenti siciliani che si trovano a dover acquistare biglietti per la tratta nazionale a tariffe buone per i voli intercontinentali. Resta però aperto il capitolo Ryanair, che non fa eccezione al sistema di algoritmo con cui vengono ricalcolate le tariffe in funzione a quanto il volo è pieno ed alle probabilità che un particolare volo, o i voli di un determinato periodo possano essere sold out.
In occasione della manifestazione per il secondo anniversario del governo centrale guidato dalla coalizione di centrodestra di Giorgia Meloni, il presidente della Regione Renato Schifani ha espresso una nota di rammarico per gli attacchi ricevuti dall’opposizione, con un velato riferimento a quelli del deputato nazionale di Italia Viva Davide Faraone: “Io rispetto l’opposizione, per una certa opposizione tutto quello che fa Schifani non vale. Combatto il caro voli e non vale, interveniamo sulle emergenze e non vale. Qualcuno con i bidoni dell’acqua si presenta davanti a Palazzo d’Orleans, quando due o tre mesi prima mi scriveva chiedendomi un incontro politico. Ne vedo di tutti i colori…”.
Secondo i parlamentari siciliani del PD all’ARS però “il tema del caro-voli continua ad essere solo uno slogan per il presidente Schifani”. Catanzaro, Dipasquale e Spada proseguono quindi sul caso avocando a lavori di Commissione la questione Ryanair emersa dalle parole pronunciate nel corso dell’intervista rilasciata dall’ad Eddie Wilson: “Chiediamo la convocazione di una seduta della commissione Trasporti all’ARS per discutere dei costi e più in generale delle opportunità di sviluppo dei collegamenti aerei da e per la Sicilia”. In altre direzioni, di sviluppo si è occupato nei giorni scorsi l’assessore regionale ai Trasporti e mobilità Alessandro Aricò, annunciando i sette voli della Delta Air Lines da Catania Fontanarossa con cui la Sicilia arriva adesso a 13 voli settimanali verso New York.
Se le tratte internazionali da e verso New York possono produrre sviluppo sul piano turistico ma anche commerciale, la mobilità interna siciliana e quella nazionale da e per altre regioni italiane resta un tallone di Achille per la Sicilia sotto molti punti di vista. A fine settembre erano stati firmati i i decreti per i rimborsi per il caro-voli presentati fino al 31 agosto, per circa 3 milioni di euro, e l’assessore Aricò aveva preannunciato lo stanziamento di altri 6 milioni di euro che poi sono stati aumentati a 7,2 milioni in variazione di bilancio. Sforzi che però non rendono le tratte siciliane appetibili per molte compagnie, se non dal punto di vista turistico, e limitano le possibilità di aprire la regione a forme di sviluppo che prevedano frequenti viaggi per affari o studio. Motivi per i quali difficilmente si possono acquistare biglietti con due mesi di anticipo, e non tutti possono anticipare risorse importanti in attesa di rimborsi. La partita caro-voli resta quindi aperta e sul tavolo del governo Schifani c’è una mano da giocare che rischia di passare ad altra sede attraverso la IV Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana.