L’estate 2023 non sta andando come il settore turistico sperava. In tante aree della Sicilia l’exploit atteso non si vede, neanche in questi primi giorni di agosto. E i motivi sono tanti: lo stop all’aeroporto di Fontanarossa e la ribalta nazionale e internazionale sulla tragica situazione dei trasporti interni all’isola; e ancora i roghi, le ripetute interruzioni di elettricità e di acqua. Un mix che ha avuto eco internazionale e fatto scattare disdette e cancellazioni. Ma a pesare è soprattutto l’aumento dei prezzi generalizzato. E in cima alla lista c’è la spesa per i trasporti, che in Sicilia significa spesa per i voli. La questione ogni anno si ripresenta puntuale, cavalcata dalla politica che la mette al centro di dichiarazioni e appelli, ma di soluzioni reali nessuna.
L’ultima polemica è tutta interna al centrodestra siciliano. E ad accenderla ci ha pensato Totò Cuffaro. Il leader della Dc, schierato a difesa del presidente Renato Schifani, critica apertamente Fratelli d’Italia: “È possibile – ha detto Cuffaro – che per risolvere questo problema che consentirebbe alla Sicilia di avere le stesse opportunità del resto d’Italia, evitando di scoraggiare i turisti con tariffe impossibili e ridando ai siciliani la giusta libertà di viaggiare in aereo, gli stessi vertici che vengono ringraziati da Fdi per il terminal di Catania non abbiano ancora trovato il tempo e la voglia di occuparsi del caro voli?”. La stessa divisione in squadre del centrodestra si ritrova infatti anche nella vicenda dell’incendio di Fontanarossa: con Forza Italia a difesa delle governance della Sac, la società di gestione dello scalo che al partito di Schifani fa riferimento, e Fratelli d’Italia fortemente critica, tanto che il sindaco di Catania Enrico Trantino arriva a chiedere “scusa” per i disagi, visto che altri – leggasi Schifani, visto che i vertici Sac si sono scusati più volte – non lo fanno.
Stavolta da una parte è Cuffaro a ricordare le iniziative prese nell’ultimo anno da Schifani – le segnalazioni all’Antitrust sul presunto cartello tra compagnie e l’avere caldeggiato l’ingresso di Aeroitalia sul mercato dei voli siciliani – e a tirare le orecchie ai meloniani: “Ci pensate ora? Dove siete stati nell’ultimo anno?”, la sintesi del suo attacco. Dall’altra parte Fratelli d’Italia risponde con il decreto che il ministro delle imprese Adolfo Urso ha portato ieri in consiglio dei ministri che mira a mettere dei paletti agli algoritmi con cui le compagnie aeree impongono i prezzi. Tutta da capire ancora la sua attuazione.
Sulle segnalazioni di Schifani all’Antitrust al momento non c’è nessuna novità. “L’Autorità garante è in fase di istruttoria, non ci resta che attendere”, filtra dall’Osservatorio sul caro voli creato qualche mese fa dallo stesso presidente della Regione. Gruppo di lavoro che, dunque, non si riunisce da mesi.
Una valutazione si può invece fare sulla ricaduta dell’arrivo di Aeroitalia nei cieli siciliani. Se oggi volessimo prenotare una vacanza last minute in Sicilia per l’ultima settimana di agosto, i prezzi sembrano apparentemente più bassi rispetto alle settimane precedenti. In generale – guardando ai collegamenti di tutte le compagnie aeree dai principali scali del Nord verso l’isola – volare verso Palermo e Catania a fine agosto costa poco (da Milano, Roma, Venezia, Torino, Bologna si trovano facilmente voli a 20 euro). È il ritorno verso il centro-Nord – negli ultimi giorni di agosto e i primi di settembre – che stavolta incide sul prezzo totale: tornare a Torino, sia da Palermo che da Catania, costa non meno di 160 euro, ma in molti giorni si superano i 230 euro; per Bologna ci vogliono dai 130 euro in su; un po’ meno cara Venezia, con prezzi da 103 euro in su a fine agosto, che scendono anche a 38 euro nella prima settimana di settembre.
Roma e Milano sono le due destinazioni coperte anche da Aeroitalia. Da Palermo sono collegate entrambe le città, da Catania solo Milano (Roma arriverà a fine ottobre). Se prendiamo in considerazione un viaggio andata e ritorno Milano-Palermo nell’ultima settimana di agosto (dal 21 al 28), costa meno il pacchetto di Ryanair (160 euro) piuttosto che quello di Aeroitalia (200 euro). Se volessimo volare da Palermo su Roma nelle stesse date, i prezzi proposti dalle due compagnie – circa 100 euro andata e ritorno – si equivalgono. Se ci spostiamo sul Milano-Catania, sempre 21-28 agosto, prevale Aeroitalia (125 euro andata e ritorno) su Ryanair (160 euro).
Tutto questo al netto dei bagagli. Che rischiano di pesare quanto, o forse più, dello stesso biglietto. Difficile, per chi va una settimana in vacanza, riuscire a concentrare tutto il necessario in una borsa piccola da portare a mano, unico bagaglio compreso nella tariffa basic delle compagnie. Aggiungere un trolley da imbarcare è un salasso. Con Ryanair un trolley piccolo costa circa 25 euro a tratta, quello grande 40 euro. Aeroitalia, che secondo i desiderata del Governo regionale dovrebbe venire incontro alle esigenze dei siciliani, prevede una tariffa di 48 euro a tratta per imbarcare un bagaglio da 20 kg in stiva. Andata e ritorno – viaggio più trolley – il balzello arriva a 96 euro.
La compagnia propone il piano basic gratuito, quello classic da 48 euro con bagaglio da 20 kg o il piano plus da 75 euro (in cui compare per la prima volta, incluso nel prezzo e tra gli altri servizi per l’utente, anche un ulteriore trolley piccolo da portare in cabina). In realtà un modo per avere un minimo risparmio c’è, ma è “nascosto”: scegliendo inizialmente il piano basic in fase di prenotazione, successivamente si può aggiungere un trolley piccolo a un prezzo di 35 euro a tratta, 70 euro andata e ritorno.
“Quella dei bagagli è una tariffa nascosta – denuncia Carmelo Calì, presidente regionale di Confconsumatori che fa parte anche dell’osservatorio regionale sul caro voli – mi alletti e poi nella procedura di prenotazione mi fai pagare un sacco di soldi. La valigia non può essere considerata una priority, la devo portare per forza. Le compagnie si giustificano sostenendo di dovere pagare le società di handling degli aeroporti, ma non è proporzionale. I costi di questi servizi per le compagnie sono minimi, non c’è correlazione tra i costi che le compagnie sostengono e il prezzo che impongono per acquisto di bagaglio”.
“Abbiamo chiesto – conclude Calì – a Mr prezzi (figura interna al ministero delle Imprese che dovrebbe fare da garante e vigilare, ma che non ha alcun potete sanzionatorio ndr). di dare massima attenzione a questo fenomeno e segnalarlo alle autorità competenti”.
Alle affermazioni del rappresentante di Confconsumatori su questo aspetto del caro voli, Aeroitalia replica (facendo riferimento, naturalmente, ai propri servizi): “La valigia non è una priority come denuncia il presidente di Confconsumatori, Carmelo Calì. Il servizio Priority Boarding o imbarco prioritario è nato dal desiderio di offrire ai passeggeri maggiore confort e assicurare ai passeggeri di essere tra i primi a salire a bordo e trovare posto nella cappelliera per il bagaglio a mano. Specialmente sulle tratte molto trafficate come la Sicilia, durante l’estate”.