Il tema del caro voli finisce tra i banchi di Bruxelles. I funzionari dell’Unione Europea hanno aperto un’indagine sulle tariffe aeree dopo i forti rialzi che si sono registrati negli ultimi mesi. Un argomento che riguarda da vicino anche la Sicilia, particolarmente colpita dall’impennata dei costi dei biglietti aerei.
Proprio i viaggiatori che si apprestano a giungere nell’Isola nelle prossime settimane in concomitanza delle festività natalizie sono costretti a fare i conti già adesso, a inizio novembre, con le tariffe “monstre”. Fare rientro agli aeroporti di Catania e Palermo a ridosso del Natale, così come sottolineato in queste ore dal Quotidiano di Sicilia, vorrà dire sborsare cifre vicine ai 500 euro.
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Così come spiegato al Financial Times da Adina Vălean, Commissaria europea ai trasporti, l’Unione sta “indagando ed esaminando i dettagli su cosa sta succedendo esattamente nel mercato e perché”. Secondo i dati resi pubblici a ottobre 2023 dalla stessa Unione Europea, su sollecitazione del Parlamento UE, nel corso dell’estate 2023 le tariffe medie in tutta Europa sono state tra il 20% e il 30% più alte rispetto al 2019.
Sempre secondo Adina Vălean, vi è il timore che i prezzi dei biglietti messi a disposizione dai principali vettori possano salire ancora nelle prossime settimane: “Ci aspettiamo che la capacità non cresca allo stesso livello della domanda”, ha commentato. Uno spettro che aleggia anche sui cieli siciliani.
“Accolgo con grande soddisfazione la notizia dell’avvio di un approfondimento da parte della Commissione europea sul caro voli con un’impennata del costo dei biglietti aerei per alcune località, tra le quali quelle siciliane”, ha commentato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
“Siamo stati i primi a denunciare questo scandalo – ha aggiunto l’ex presidente del Senato – in due esposti all’Antitrust e all’Unione europea. Un aspetto che è stato giustamente sottolineato anche dalla commissaria Vălean quando dice che certe tariffe possono diventare una barriera per la connettività che penalizza soprattutto le isole”.
“Ci aspettiamo che le autorità europee, pur nei limiti imposti dalle regole del libero mercato, possano intervenire per tutelare i viaggiatori, scoraggiando politiche tariffarie piratesche”, ha detto ancora il governatore.
Adesso, quindi, arriva una risposta iniziale da parte dell’Unione Europea che promette di indagare sull’impennata dai prezzi. Una notizia accolta favorevolmente dal Codacons, che ha avviato una battaglia legale contro il caro voli che interessa anche la Sicilia. Per Carlo Rienzi, presidente dell’associazione dei Consumatori il faro acceso da Bruxelles rappresenta “una vittoria nostra e di tutti i consumatori italiani, e potrà ora aiutare a verificare le speculazioni messe in atto a danno dei cittadini che devono spostarsi in aereo durante il periodo estivo o nei giorni di festa”.
Secondo Assoutenti la presa di posizione dell’Unione Europea è “un fatto di portata storica: finalmente anche l’Europa si attiva contro tariffe folli con un gesto concreto e immediato a tutela dei viaggiatori”, spiega il presidente Furio Truzzi. “Ora però dalle parole bisogna passare ai fatti: ci attendiamo dall’Ue sanzioni esemplari verso le compagnie aeree scorrette che hanno adottato strumenti tesi a speculare sui viaggiatori aumentando in modo artificioso le tariffe del comparto”, conclude Truzzi.