Economia

Riscossione, dal 1 gennaio 2025 cancellate le cartelle esattoriali inesigibili: la novità

La riforma della riscossione prevede che dal 1° gennaio 2025 le cartelle esattoriali inesigibili vengano cancellate. Ma chi è coinvolto da interessa importante novità?

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Al momento, infatti, il contribuente in debito può dilazionare i pagamenti in un massimo di 72 rate, ovvero in massimo 6 anni. A partire dal 1° gennaio 2025, invece, le rateizzazioni si allungano a 84 mesi e successivamente, entro il 2030, arriveranno a 120 mesi.

Cartelle esattoriali inesigibili: la novità dal 2025

Dal 2025 le cartelle esattoriali affidate all’Agenzia delle Entrate Riscossione saranno restituite all’ente creditore, se non riscosse entro 5 anni. A sua volta, l’ente a cui questi crediti torneranno indietro, potrà decidere se affidarli nuovamente allo stesso agente di riscossione o se cancellare definitivamente il credito, perché ritenuto inesigibile.

Il discarico automatico delle cartelle funzionerà un po’ come il saldo e stralcio che, periodicamente, viene proposto nelle sanatorie. E allo stesso modo andrà ad agire solo sui debiti che vengono considerati quasi impossibili da recuperare.

Cosa dice la norma

La norma prevede che per tutte le cartelle esattoriali affidate all’Agenzia delle Entrate Riscossione e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo, sono automaticamente discaricate. Il tutto nel caso che si sia accertato:

  • il fallimento del debitore;
  • l’assenza di beni del debitore;
  • la mancanza di nuovi beni rispetto a quelli già presi in considerazione che non hanno consentito il recupero delle somme.

Il comma 2, quindi, sottolinea la possibilità del discarico delle cartelle anche prima che siano trascorsi i 5 anni previsti dal comma 1, nei casi in cui il debito sia ritenuto inesigibile fin da prima.

Al comma 3, infine, viene concessa la possibilità agli stessi enti creditori di chiedere la riconsegna anticipata dei carichi iscritti a ruolo:

  • dopo 24 mesi dalla presa in carico se si tratta di crediti affidati alla riscossione prima dell’entrata in vigore di questo decreto (8 agosto 2024);
  • tra il ventiquattresimo e il trentesimo mese successivo alla presa in carico se affidati successivamente alla data di entrata in vigore del decreto.