Economia

Cartelle esattoriali e rottamazione quater: la guida per non pagare più fino al 2027

Stando alla normativa vigente, è possibile chiudere subito la rateizzazione delle cartelle esattoriali con la rottamazione quater e non pagare più fino al 2027. La rottamazione quater sta giungendo verso la scadenza della sua sesta rata, quella del 30 novembre che segue le precedenti scadute rispettivamente:

  • il 31 ottobre;
  • il 30 novembre;
  • il 28 febbraio (slittata al 16 marzo);
  • il 31 maggio;
  • il 31 luglio (slittata al 15 settembre).

La sesta rata cade due mesi e mezzo esatti dalla scadenza prorogata della quinta. In molti, hanno scelto di rateizzare i pagamenti delle cartelle esattoriali rottamate nel maggior numero di rate possibile e questo ha portato la scadenza dell’ultima rata a 5 anni di distanza. Se si volesse estinguere prima il debito, cosa bisogna fare?

Come estinguere cartella esattoriale prima della scadenza

Per chi ha chiesto la rateizzazione della rottamazione quater in 18 rate l’ultimo pagamento deve essere effettuato entro il 30 novembre 2027. Ci si può, quindi, pentire di aver scelto una strada troppo lunga per liberarsi del debito con il Fisco.

Le strade da seguire per pagare in anticipo sono essenzialmente due:

  • da una parte è possibile pagare con anticipo tutti i bollettini che si hanno a disposizione della definizione agevolata: pagando con PagoPa, infatti, l’associazione tra rata e bollettino pagato avviene in modo automatico anche se si effettua il versamento con largo anticipo;
  • recandosi presso uno sportello territorialmente competente dell’Agenzia delle Entrate Riscossione per chiedere di saldare in un’unica soluzione l’importo residuo della rottamazione.

Nel caso si scelga di saldare i bollettini c’è, però, l’inconveniente che con la Comunicazione delle somme dovute l’Agenzia delle Entrate ha fornito al contribuente solo i primi 10 bollettini da saldare, ovvero quelli delle rate fino al 30 novembre 2025. Per i successivi otto versamenti i bollettini saranno forniti solo in prossimità della scadenza della rata successiva. In questo caso, quindi, il contribuente che vuol saldare la rottamazione in un’unica soluzione potrebbe pagarne solo una parte e dovrebbe attendere di ricevere i successivi bollettini per chiudere del tutto i conti con la definizione agevolata. Ovviamente, ciò non toglie che il contribuente possa anche decidere di pagare, con la prima rata di ogni anno tutti i quattro pagamenti relativi al periodo in questione. Trovandosi di fatto a versare una volta l’anno il dovuto per la rottamazione.

Come estinguere la rateizzazione con un unico pagamento

Perché si dovrebbe volere estinguere una rateizzazione richiesta e ottenuta? In molti casi nel contribuente subentra il timore di dimenticare la scadenza successiva e sostenere il peso di questa paura per anni può diventare pesante. Non c’è, infatti, alcun vantaggio economico nell’estinzione anticipata della rottamazione: anche se si decide di pagare l’intero importo in un’unica soluzione e ci si reca allo sportello dell’Agenzia delle Entrate Riscossione gli interessi dovuti per la definizione agevolata non saranno decurtati dalle somme da versare.

Gli impiegati allo sportello, infatti, non sono autorizzati a modificare gli importi dovuti per il saldo della definizione agevolata e l’unica cosa che si potrebbe fare per riavere indietro le somme versate a titolo di interesse sulle rate versate in anticipo sarebbe quella di chiederne la restituzione all’Ader, senza la certezza, però, che questo avvenga.

Per chi ha timore di dimenticare una scadenza e non vuole il peso di dover versare le somme trimestralmente per i prossimi anni, la soluzione ideale sarebbe quella di impostare i pagamenti con prelievo diretto in conto corrente (in questo caso non si dovrebbe pagare neanche la commissione per il pagamento del bollettino). In questo modo si continuerebbe a pagare a rate e versare con giusto gli interessi, e si manterrebbe la liquidità dell’importo che si dovrebbe utilizzare per estinguere la rottamazione.