Domenica 20 marzo, insieme a Terradamare e la famiglia Paladino Florio, dalle 17, si assisterà e alle visite alla Palazzina dei Quattro Pizzi.
Casa Florio, progettata dall’architetto Carlo Giachery in stile neo-gotico, addolcito dalla romantica scenografia del mare palermitano, è l’ultima dimora di Vincenzo Florio III.
Le visite si svolgeranno all’interno del salone di rappresentanza, in cui è presente un piccolo museo con affascinanti cimeli appartenuti alla famiglia che rese grande Palermo, gli affreschi in stile revivalistico realizzati dai pittori Salvatore Gregorietti e da Emilio Murdolo, Maestro di Renato Guttuso
Prenotazione obbligatoria ai numeri 347.8948459 – 320.7672134 o mandando una mail a eventi@terradamare.org – www.terradamare.org/casa-florio-visitaserale
Il complesso della Tonnara dell’Arenella fù acquistato nel 1830 da Vincenzo Florio, che ne commissionò la trasformazione all’amico e collaboratore Architetto Carlo Giachery. Nacque così l’edificio denominato “I Quattro Pizzi “, palazzina quadrangolare neogotica, così chiamata per le quattro guglie che la sovrastano. Unico edificio neogotico, questo, costruito da Giachery, i cui interessi erano rivolti piuttosto a progetti funzionali di architettura industriale nonché allo studio di nuovi materiali.
L’inusuale progettazione richiama un Gotico inglese, addolcito da una romantica scenografia mediterranea. Allo stesso Giachery nel 1852 fu commissionato il mulino a vento per la macina del sommacco, sempre inserito nel complesso dell’Arenella, da cui si estraeva il tannino, allora oggetto di fiorente commercio in Sicilia. Una parte del complesso veniva adibita ad abitazione per i fine settimana e molte personalità illustri vi furono ospitate, non ultima la Zarina di Russia, durante il suo soggiorno a Palermo.
Quest’ultima se ne innamorò talmente da fare riprodurre fedelmente i ” Quattro Pizzi ” a Snamenka, vicino a San Pietroburgo, sulle rive del golfo di Finlandia, nel parco della sua residenza estiva di Peterhof che, in memoria di Palermo, chiamò “Renella”. La costruzione è tuttora esistente. Finito il periodo aureo, Vincenzo Florio si ritirò nella Tonnara dell’Arenella con la sua famiglia, eleggendola a propria dimora. La Tonnara rimase in funzione sino ai primi del Novecento: essendo poi cambiata la rotta dei tonni, chiuse definitivamente l’attività di pesca.