Montante ha deciso di parlare, svuotare il sacco, dopo la condanna a 14 anni in primo grado, nel processo di appello arriva la sorpresa. Ma lo svuoterà veramente? Dirà la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità, come siamo abituati a immaginare da anni seguendo film americani? A giugno l’ardua sentenza.
Mentre i cronisti di punta già stanno temperando le loro matite, con in testa il cirnieco di Vizzini dal fiuto mitologico, la politica siciliana scarta i petali della funesta margherita. Ci sono, non ci sono, mi amava, non mi amava. Finanziava solo Crocetta o anche altri? Chi parlava e tramava con il duo delle meraviglie antimafiose Montante&Lumia? Perché il problema è che Montante oggi risulta l’asino di Buridano della politica siciliana. Solo che quello defecava oro, lui probabilmente si limiterà alla vecchia e solita merda. Resisterà il sistema politico, già traballante di suo, alle dichiarazioni di Montante? O verrà giù come un castello di vecchie carte siciliane.
È chiaro che le annunciate dichiarazioni sono comunque un avviso ai naviganti. Non solo politici, si intende, ma anche confindustriali, magistrati, apparati di sicurezza vari. Per la Sicilia potrebbe essere un profetico 2012 come per i Maya. Oppure un ennesimo bluff da giocatore di poker consumato. Di certo ha creato l’attesa, non poteva essere altrimenti, avendo scelto, in corso d’opera, un avvocato fumantino come Taormina. Anche da questo si era capito che questo di appello non sarebbe stato un processo ordinario.
Quali altri scandali o mascariamenti, quali verità nascoste o sotto gli occhi di tutti ci svelerà il dioscuro di Serradifalco, l’ex potentissimo, gessatissimo, imbrillantinatissimo Salvatore Calogero Montante?
A chi ha giovato, cui prodest, oltre lui, il sistema che ha tenacemente messo in piedi, indefessamente, anno dopo anno, come un ragno instancabile? Qualcosa si può capire dai fatturati di alcune aziende. Se c’è un settore che ha ineludibilmente guadagnato sicuramente è quello dei rifiuti. Tanto questo mostro nauseabondo ha guadagnato, tanto hanno perso le istituzioni locali, comuni siciliani in primis.
Ma solo loro hanno usufruito del sistema di potere? Solo il megafono di Crocetta ha goduto del Sole riflesso o anche altri?
Ma soprattutto il “Sistema” è scomparso, o si è solo nascosto come una serpe sotto il pietrone? Ha preso altre paludate sembianze, forse, nel continuo gioco in cui tutto cambia perché non cambi nulla?
Il Calogero Sedara dei nostri tempi ci invita a giugno ad un ballo forse senza maschera. Certo non ci sarà l’allure del Principe di Salina, e di Angeliche non si hanno notizie.
Gatto Silvestro