Bellezza

“Caschi blu della cultura” per difendere la bellezza

“I caschi blu della cultura potranno intervenire in Italia e all’estero a difesa del patrimonio culturale dai danni derivanti da disastri, calamità naturali, guerre, attentati terroristici e per contrastare il traffico illecito delle opere d’arte”. Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Dario Franceschini – che ha firmato il decreto che istituisce la task force dei “Caschi blu della Cultura”.

“L’Italia – ha aggiunto il ministro Dario Franceschini – è un’eccellenza nella tutela e nella salvaguardia del patrimonio culturale, le nostre competenze sono riconosciute in tutto il mondo”.

Il provvedimento è arrivato alla vigilia della conferenza dei ministri della Cultura del Consiglio d’Europa a Strasburgo, che è stata presieduta proprio da Franceschini e che ha visto la partecipazione del ministro della Cultura ucraino Oleksander Tkachenko.

I “Caschi blu della cultura” sono esperti civili del ministero della Cultura e militari altamente qualificati del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, addestrati per intervenire in aree colpite da emergenze, quali calamità o crisi prodotte dall’uomo, in una cornice di sicurezza.

Gli scopi dei Caschi blu della cultura

Questi gli scopi dichiarati: “effettuare la ricognizione del patrimonio culturale presente nell’area di crisi e degli eventuali danni subiti; individuare i luoghi per il ricovero del patrimonio culturale; individuare ed attuare gli interventi di messa in sicurezza ivi compreso l’eventuale spostamento dei beni culturali mobili.

E ancora: fornire il necessario supporto tecnico-scientifico per l’allestimento dei depositi temporanei e degli eventuali laboratori di pronto intervento allestiti per i beni culturali mobili allontanati dai luoghi di crisi; produrre relazioni periodiche di monitoraggio sull’andamento della missione; produrre una relazione finale sulla missione.

L’intervento all’estero dei “Caschi blu della Cultura”, previa valutazione delle condizioni di stabilità, di sicurezza e di impiego, può essere attivato su espressa richiesta di uno o più Stati esteri, sentito il ministero degli Esteri e della cooperazione internazionale.

La task force può operare su invito dell’Unesco, come concordato nel corso del G20 Cultura di fine luglio a Roma.