Pezzi di Pizzo

Sussurri e grida

Non stiamo parlando di cinema, del grande maestro svedese, Ingmar Bergman, parliamo di politica. La politica non è solo urlata, non è fatta esclusivamente di grida e proclami, di masse sudate a cui stringere mani o farsi i selfie. La politica, quella che abbiamo studiato in Dante e Guicciardini, in Machiavelli e Mazzini, è fatta anche la di parole sussurrate, in incontri a quattr’occhi, dove un movimento della palpebra può dare sicurezza o sprofondare nello sconforto.

In questa arte millenaria il Fenomeno è Pierferdinando Casini, un uomo che con la legge elettorale più controversa, con il più draconiano taglio dei parlamentari della Storia riesce a farsi eleggere in un collegio blindato rosso, rossissimo, in un partito non suo. E per la seconda volta. Solo un campione del mondo della relazione politica è capace di un’impresa simile. Undicesima legislatura, praticamente è l’unico uomo al mondo che si è autoproclamato senatore a vita senza se e senza ma. Pierferdi, così è graziosamente chiamato dagli amici, è in parlamento dal 1983, dalla prima volta in cui andai a votare un neodeputato, Sergio Mattarella. Sono entrati insieme in parlamento è non un segreto che Casini aspiri a prenderne il posto, anzi provò a salire al soglio quirinalizio prima di lui, per succedere a Napolitano, ma l’operazione Monti non fu un successo e dovette ripiegare.

Casini è stato erroneamente soprannominato Pierfurby, quando il suo non è acume o scaltrezza, ma una genialità da studiare alla Columbia Università o ad Oxford. Di fatto ha invertito il detto che i comunisti si mangiano i bambini. Lui è il bambino che si mangia i comunisti, a casa loro, seduto sotto i portici di Bologna al ristorante Diana. Se li mangia serviti sul carrello dei bolliti, che in massima parte sono, magari con un po’ di mostarda e salsa verde, perché si sa’, i comunisti sono un po’ meno teneri e digeribili della gallinella o del cotechino di maiale.

Così è se vi pare.