Politica

Caso parchi archeologici, De Luca avvisa il governo Schifani: “Non mi fermo qui”

Il governo rischia una crisi politica per colpa del sindaco di Taormina, Cateno De Luca e dalla norma sulla gestione dei siti archeologici. Questa la ricostruzione fornita dal primo cittadino nel corso di una lunga diretta facebook di questa mattina e poi smentita da alcuni esponenti della giunta di Renato Schifani che, secondo De Luca, sarebbero stati minacciati dallo stesso presidente di non fare passare la norma all’interno del collegato alla finanziaria.

Resta il fatto che il voto finale sul testo è slittato alla prossima settimana prima di un incontro tra il governatore e lo stesso sindaco che dal primo luglio minaccia di chiudere la strada di accesso al Teatro Greco di Taormina con una ordinanza. “Ieri in Aula per la discussione sul ddl collegato si è consumata una delle peggiori pagine politiche della Regione Siciliana”, ha raccontato il sindaco, “pur di ammazzare politicamente De Luca e bloccare l’emendamento alla manovra in discussione nel Parlamento regionale che prevede per i Comuni dove ricadono parchi e siti archeologici in cui si organizzano grandi eventi un ristoro economico del 10-20% sul totale dei biglietti venduti per coprire le spese del decoro urbano, il presidente Renato Schifani ha minacciato le dimissioni nel caso in cui l’Aula avesse approvato la proposta presentata”.

“Voglio ringraziare”, ha aggiunto, “il presidente dell’Assemblea Gaetano Galvagno per la correttezza istituzionale che ha manifestato non cedendo al ricatto di Schifani. Resta però inaccettabile che per un capriccio di Schifani, per la sua acredine nei miei confronti non si abbia l’onestà intellettuale di riconoscere la bontà di una norma che non riguarda solo Taormina ma tutti i comuni siciliani dove ricadono parchi e siti archeologici e addirittura si preferisca bloccare l’intero ddl piuttosto che dare ragione a De Luca”.

De Luca ha raccontato di avere presentato il suo ddl a diversi esponenti della giunta ed anche all’assessore ai beni culturali, Francesco Scarpinato che, nel suo racconto, sarebbe stato minacciato da Schifani nel caso di approvazione della norma. “Non ho mai ricevuto minacce dal presidente Schifani, con il quale stiamo lavorando in piena sintonia e totale sinergia per il bene della Sicilia e per andare incontro alle legittime istanze manifestate non soltanto dal comune di Taormina, ma da tutti i centri siciliani nei quali ricadono parchi e siti archeologici”, scrive in una nota, “al sindaco Cateno De Luca, fin dal nostro primo incontro, ho dato piena disponibilità a lavorare a un protocollo che contempli le esigenze relative a questioni attinenti l’ordine pubblico e il decoro urbano, con particolare riferimento allo smaltimento dei rifiuti. Insieme con il governo regionale siamo al fianco di tutti i sindaci per risolvere le problematiche relative agli enti locali”.

De Luca promette di andare avanti con la linea dura fino alla chiusura della strada di accesso al Teatro dal primo Luglio. “Siamo già usciti dalla Fondazione Tao Arte, non ho paura di andare avanti anche in questo caso”.