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Il centro migranti di Cassibile per i profughi ucraini, solidarietà o discriminazione?

Fare discriminazione sull’accoglienza? E’ pronta a trasformarsi in polemica, anzi è già in corso, la proposta lanciata dal Comitato di residenti di Cassibile, quello contrario alla realizzazione del centro dei migranti stagionali a Cassabile, in contrada Palazzo, (inaugurato ad aprile 2021) che ha chiesto a Regione e Prefetto di utilizzarlo per accogliere le famiglie ucraine che fuggono dalla guerra nel loro paese.

E’ vero che al momento il centro è vuoto e inutilizzato, ma presto con il ritorno dii braccianti, impegnati per la raccolta dei prodotti delle aziende agricole siracusane, la manodopera avrà bisogno della struttura per alloggiare nei mesi di lavoro, come succede ormai da due decenni.

Il centro, inaugurato, quasi un anno fa, è stato edificato per evitare tendopoli abusive e i rischi sanitari che comportava per la popolazione di Cassibile, e per dare un rifugio dignitoso per i lavoratori migranti.

Le potenzialità della struttura

La struttura, ricordiamo, contiene 17 unità abitative, può ospitare 80 persone ed è dotata dei servizi igienici. E’ stata realizzata dal Comune di Siracusa con i fondi del ministero dell’Interno, per un ammontare di oltre 240 mila euro, e dentro l’area è stato anche allestito uno sportello per la salute per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle patologie dermatologiche e sessualmente trasmissibili, garantendo, nel contempo, la prevenzione nella diffusione del Covid-19.

La richiesta/protesta del comitato

“Le famiglie ucraine – spiegano dal Comitato dei residenti di Cassibile – troverebbero ospitalità in un territorio già fortemente vocato per l’accoglienza, l’integrazione e la solidarietà. Inoltre il territorio garantirebbe servizi necessari a cominciare dalla possibilità per i bambini di frequentare le scuole oltre a varie attività sportive, ludiche e didattiche”.

Lo stesso Comitato, prima della costruzione del centro, aveva presentato un esposto in Procura e nel giorno dell’inaugurazione dell’ostello si era presentato con striscioni all’ingresso per manifestare la sua contrarietà alla struttura.

Oggi il “no” del comitato, sfrutta l’emergenza dei profughi migranti, anzi sembra aver trovato il giusto pretesto per allontanare da Cassibile i migranti stagionali che non merito di certo questa forma di discriminazione.

Ma è ovvio immaginare che la sistemazione dei profughi ucraini nel centro, bloccherebbe di fatto l’ingresso dei braccianti nella struttura visto che la guerra in Ucraina è destinata a durare ancora. Per non parlare dei disagi per i lavoratori stagionali che non saprebbero dove alloggiare, se non ritornare come in passato a dormire nelle tende e rivedere così una nuova baraccopoli a Cassibile.

In queste ore e nei prossimi giorni, verranno prese decisioni da parte del presidente della Regione Nello Musumeci, insieme ai nove prefetti dell’Isola come gestire l’arrivo dei profughi dalla guerra in Ucraina. “Siamo pronti sin da ora, anche grazie ai contatti con il Consolato generale dell’Ucraina, di far fronte a qualsiasi esigenza per dare conforto ai profughi che fuggono dalla loro terra”, ha assicurato il governatore. Intanto l’emergenza è un altra quella della discriminazione mascherata dalla solidarietà.