CATANIA – I grandi progetti culturali tornano a Catania con la mostra-evento “Caravaggio: la verità della luce”. Dal 1° giugno al 6 ottobre Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, sarà protagonista d’eccezione in città con trentasei opere, quattro delle quali autografe, che troveranno collocazione nella nuova Pinacoteca comunale dell’ex Monastero di Santa Chiara, struttura che l’Amministrazione inaugurerà per l’occasione.
La mostra è stata ufficialmente presentata nella sala Giunta di Palazzo degli Elefanti lo scorso giovedì 16 maggio, alle ore 11, dai vertici del Comune e dagli organizzatori di MetaMorfosi, alla presenza dei curatori.
L’Amministrazione comunale aprirà alla fruizione pubblica, con questa mostra, la Pinacoteca ex Monastero Santa Chiara, in via Castello Ursino 10, dopo il recupero architettonico degli spazi che per lungo tempo hanno ospitato gli uffici dell’anagrafe.
“Caravaggio: la verità della luce”, con progetto scientifico a cura di Luigi Ficacci e Pierluigi Carofano, vuole portare un contributo di conoscenza ad un periodo fondamentale dell’arte europea, dalla fine del Cinquecento alla prima metà del Seicento, intrecciandosi con quella che viene comunemente definita età barocca.
La rassegna permetterà un viaggio nel mondo artistico, pieno di luci e ombre, di Caravaggio che nella sua breve, ma tormentata vita, trascorse anche un intenso periodo in Sicilia. E per alcuni dipinti si tratta di un ritorno nell’Isola, dopo il tour espositivo che, partito da Basilea, approda a Catania e proseguirà in autunno a Seul.
Caravaggio, pseudonimo di Michelangelo Merisi (Milano, 29 settembre 1571 – Porto Ercole, 18 luglio 1610), è stato uno dei più illustri pittori della storia dell’arte. Dopo aver mosso i primi passi della propria carriera a Milano, sua città natale, decise di trasferirsi a Roma lavorando per diversi committenti. Tra questi, il cardinale Francesco Maria del Monte fu il suo maggior mecenate del periodo, nonché suo protettore durante il suo soggiorno romano.
Animo particolarmente irruento e focoso, fu poi costretto a scappare dalla Capitale a causa di un omicidio commesso in occasione di una rissa e per il quale venne condannato a morte. Dal 1606, per sfuggire alla pena capitale, Caravaggio si spostò a più riprese. Giunse a Napoli, dove vi rimase per un anno. Nel 1607 Caravaggio arrivò a Malta dove venne nominato cavaliere di grazia ma poi imprigionato.
L’artista riuscì quindi a evadere, trovando quindi rifugio a Siracusa, in Sicilia, dove venne accolto dall’amico Mario Minniti, pittore conosciuto durante gli anni trascorsi a Roma. Caravaggio si spostò ancora nell’Isola, passando per le città di Messina e Palermo. Al termine del suo soggiorno in Sicilia, Michelangelo Merisi partì alla volta di Napoli con la speranza di fare ritorno a Roma. Proprio nel tentativo di riabbracciare la Capitale, approdò a Porto Ercole, possedimento spagnolo, e vi morì.