Cronaca

La pipì nel secchio dietro il chiosco e l’aggressione in corso Sicilia: due arresti

I carabinieri del Nucleo Radiomobile del comando provinciale di Catania hanno arrestato due giovani di nazionalità tunisina di 19 e 25 anni per resistenza a pubblico ufficiale. I due sono accusati di essere responsabili di un’aggressione ai danni del titolare e di un dipendente di un chiosco di corso Sicilia.

L’episodio è avvenuto intorno all’una di notte e i due giovani uomini avrebbero minacciato anche i presenti nell’esercizio commerciale.

Aggressione e minacce in chiosco del corso Sicilia a Catania

Intorno all’una di notte, gli operatori del 112 hanno ricevuto la chiamata di un cittadino. L’uomo segnalava la presenza di due giovani, che minacciavano i presenti in un chiosco di corso Sicilia.

L’equipaggio della gazzella è giunto immediatamente sul posto e ha notato che i due giovani, alla loro vista, si sono dati immediatamente a un vano tentativo di fuga. I militari li hanno bloccati a breve distanza ma hanno avuto non poche difficoltà a identificarli, in quanto i due fuggitivi si sono opposti con forza cercando di divincolarsi per sfuggire alla loro presa, continuando a scalciare anche dopo esser stati collocati all’interno dell’auto di servizio.

Gli accertamenti

Dagli accertamenti effettuati è emerso che uno dei due giovani arrestati avrebbe dapprima consumato degli alcolici al bancone del chiosco in compagnia di due connazionali, suoi amici, per poi spostarsi sul retro dell’esercizio commerciale per urinare in un secchio.

Quest’ultimo, alle rimostranze del dipendente del chiosco, lo ha minacciato dopo aver estratto un coltello dal giubbotto, bloccato però dai suoi stessi amici. Questi ultimi sono intervenuti anche una seconda volta quando, divincolatosi dalla loro presa, il ragazzo ha afferrato un bastone di legno intimorendo ancora il malcapitato dipendente e il titolare del chiosco. L’aggressione è andata avanti fino all’arrivo della pattuglia dei carabinieri, che è riuscita a mettere fine alle intemperanze dell’uomo.

L’autorità giudiziaria ha convalidato l’arresto, disponendo per i due l’obbligo di residenza nel comune.

Immagine di repertorio