Impresa

Catania candidata a diventare capitale europea della microelettronica

“Catania ha la possibilità e le potenzialità di diventare la capitale europea della microelettronica e non solo. La fase storica che stiamo vivendo, anche grazie alle risorse liberate dall’Unione Europea nell’ottica di una economia più espansiva, favorisce una nuova era industriale che certamente guarda alle nuove tecnologie sempre più presenti in ogni campo della vita quotidiana.”

La pensa così per la Ugl Angelo Mazzeo, segretario provinciale della federazione Metalmeccanici, evidenziando come oggi l’eccesso di domanda di microchip a fronte di un’offerta non più adeguata sta causando pesanti rallentamenti allo sviluppo economico globale. “Finalmente il tanto atteso piano Ue “Chips act” sta prendendo sempre più forma e questo, sicuramente, a breve consentirà l’insediamento di nuove realtà oltre al potenziamento di quelle esistenti.

Non c’è dubbio che Catania, grazie agli stabilimenti già presenti a cominciare dal colosso STMicroelectronics, può essere la candidata ideale a diventare un polo europeo importante per l’incremento della produzione di prodotti ad alta tecnologia – fa notare Mazzeo. Su questo punto di vista, infatti, non ci stancheremo mai di ricordare come la posizione geografica strategica della Zona industriale, in connessione con le reti infrastrutturali, la qualità e la preparazione del personale rapportate ad un costo del lavoro ragionevole, rendono la nostra area produttiva altamente concorrenziale e punto di riferimento nell’area euromediterranea.

L’esempio di quanto Catania sia cruciale nell’ambito della microelettronica è proprio STM, che sta operando ai massimi volumi (anche grazie all’impegno ed all’abnegazione dei lavoratori che in questo periodo pandemico non si sono mai voluti fermare), investendo anche su nuove strutture. Noi, come Ugl Metalmeccanici, crediamo ancora in un ripensamento da parte di Intel, essendoci gli spazi adeguati e le condizioni (anche antisismiche) favorevoli, ma nel contempo guardiamo ad altre esperienze industriali di livello come ad esempio Global wafers, Tsmc, Samsung, Infineon, che potrebbero guardare con favore il nostro territorio.

Dal canto suo il Governo Draghi ha già messo sul piatto 2,2 miliardi di euro di fondi (di cui 750 milioni per l’innovazione) del Piano nazionale di ripresa e resilienza per 40 progetti di investimento. Aspettiamo adesso anche una mossa forte da parte della Regione Siciliana a sostegno del potenziamento delle aree industriali isolane che, oltre alla messa a disposizione di somme corpose, si possa concretizzare in una fattiva interlocuzione con Roma. Sarebbe disastroso per tutti farsi sfuggire circostanze così favorevoli. Anche perché, come abbiamo potuto appurare dal nostro osservatorio, la politica locale di altre regioni si sta muovendo con grande piglio nei confronti del Governo nazionale, alla ricerca di occasioni da portare a casa che di certo, in termini di livelli occupazionali, significano tanto. Di conseguenza – conclude il segretario provinciale di Ugl Metalmeccanici – non possiamo che essere d’accordo sull’idea di un’azione di spinta sindacale unitaria perché Catania sia protagonista di una stagione di rilancio economico e di lavoro. La sinergia è indispensabile per scuotere le coscienze di chi ha il dovere di governare il territorio, che non merita indifferenza.”