Ambiente

A Catania è caos rifiuti, Curia e Grasso: “Ridurre Tari se il servizio non funziona”

“Siamo di fronte a un’emergenza sanitaria, con conseguente pericolo per i cittadini e danno per il settore turistico e per la stessa immagine della città”. Lo affermano I consiglieri comunali Bartolomeo Curia e Giovanni Grasso, in relazione al caos rifiuti.

“Tari al 20% se il servizio non funziona”

Secondo i consiglieri, ai cittadini dovrebbe spettare una Tari ridotta – e non aumentata come nelle intenzioni dell’amministrazione – per via del servizio, di fatto, carente. “Appare doveroso evidenziare che, ai sensi dell’art. 1 comma 656 della L. 147 del 2013, “la TARI è dovuta nella misura massima del 20% della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente”.

La Cassazione

Non solo. I consiglieri evidenziano che l’ordinanza 5940 della Cassazione “ha confermato l’orientamento di prassi secondo cui, anche in assenza di una previsione in regolamento, spetta la riduzione della TARI nel caso in cui il servizio di raccolta rifiuti non venga svolto. Precisa la Corte – proseguono i due consiglieri – che la riduzione tariffaria opera al fine di temperare l’imposizione equilibrando l’ammontare della tassa comunque pretendibile, che nella misura ordinaria tiene conto dei costi generali del servizio completo svolto nell’area municipale, con i costi che il cittadino è tenuto presumibilmente a sostenere per far fronte alla mancata raccolta, laddove il Comune non assicuri in un ambito territoriale della zona perimetrata l’intero ciclo di smaltimento, ma lo garantisca solo in parte”. Da qui la richiesta di riduzione del tributo.

La lettera dei consiglieri

In una lettera inviata al sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi, il consiglio comunale di Catania nella sua intera composizione, chiede all’Amministrazione Comunale che “nelle interlocuzioni con le massime istituzioni vi sia il coinvolgimento diretto della presidenza, dei vicepresidenti e di tutti i Capigruppo consiliari, con la partecipazione a tutti i tavoli politici, tecnici e istituzionali, per evitare che si realizzi uno sconsiderato aumento della Tari, che per moltissime famiglie e imprese sarebbe insostenibile”.  

“Scongiurare aumento Tari”

“È indispensabile -prosegue la missiva, firmata dal presidente del consiglio comunale Giuseppe Castiglione e tutti i consiglieri- che il Governo e il Parlamento, nazionale e regionale, si facciano urgentemente carico del problema e adottino provvedimenti utili a scongiurare questo ulteriore aumento tariffario verso la cittadinanza catanese e siciliana, raccogliendo le sollecitazioni che arrivano dagli Enti Locali e dai consigli comunali, organi che meglio di ogni altra espressione istituzionale conoscono le concrete necessità dei siciliani; per quanto ci riguarda, se necessario, non esiteremo a recarci a Palermo o Roma per protestare contro l’eventuale inerzia delle istituzioni”. 

La spada di Damocle dell’aumento

Lo scorso 29 giugno la proposta di delibera dell’aumento del 18% della Tari, a causa dell’aumento dei costi di discarica, presentata al consiglio comunale e ritirata dall’amministrazione per lo slittamento dei termini dell’approvazione, “pone l’imprescindibile necessità di avviare una serrata e rapida interlocuzione con gli organi di governo regionali e nazionali per evitare di gravare sui cittadini le carenze del sistema dello smaltimento dei rifiuti nell’isola. È inaccettabile -scrivono ancora i consiglieri- che a fronte di un evidente malfunzionamento dei meccanismi di conferimento dei rifiuti, alla base delle gravi emergenze che hanno segnato la città di Catania e di molti altri comuni siciliani, si aggiunga la beffa di un aumento tributario per i cittadini, già stremati dai forti incrementi del costo della vita”.