Banca popolare agricola di Ragusa e Arca Fondi hanno portato a Catania Ferruccio De Bortoli per un pomeriggio di conversazione sui temi del momento. L’incontro è iniziato con il ricordo all’ex vicedirettore del Corriere della Sera Nino Milazzo, “un vero galantuomo, un giornalista scrupoloso” come ha voluto ricordarlo l’amministratore delegato Bapr Saverio Continella. Continella, ad dell’istituto bancario ragusano da quasi un anno, ha condotto la conversazione con De Bortoli insieme al vice direttore generale di Arca Fondi Simone Bini Smaghi. Capitale umano, intelligenza artificiale, difesa europea sono stati alcuni dei temi su cui è stato chiesto di intervenire a Ferruccio De Bortoli, presidente della Fondazione Corriere della Sera e anche di Vidas.
“Ho sempre insistito sull’importanza del capitale sociale che è fatto di rapporti umani, di relazioni solidali – ha evidenziato il giornalista da Palazzo Biscari a Catania -, in Italia esistono oltre 300 mila associazioni di volontariato. Ci sono 6 milioni di persone che ogni giorno fanno qualcosa per gli altri”. L’ex direttore del Corriere della Sera ha definito “ricchezza del paese” i numeri riferiti all’attività del terzo settore nazionale. “Questo vuol dire che il senso della comunità si affianca all’attività dello Stato e al mercato, ma ognuno va per conto proprio”. Serve maggiore collaborazione tra questi tre protagonisti. “Non si fanno economia di scala, ma grazie al capitale sociale possiamo affrontare sia la transizione energetica che tecnologica. Senza l’educazione civica – ha evidenziato Ferruccio De Bortoli – non c’è transizione. Non è una questione di tecnologia, occorre senso di comunità e questo può essere un vantaggio competitivo per il nostro paese quando parliamo di sostenibilità delle imprese”. Una realtà può essere utile al territorio al di là dei servizi che propone grazie al capitale di persone. In conferenza stampa il presidente di Vidas ha affrontato anche il tema dell’intelligenza artificiale invitando a non avere paura del futuro.
“Prima di parlare di intelligenza artificiale dobbiamo temere l’ignoranza naturale, che è ovviamente molto prospera e diffusa. Molto dipende da noi. Noi dobbiamo conoscere i fenomeni – ha detto De Bortoli – non avere paura del futuro. Non avere paura delle innovazioni, ma piuttosto dobbiamo governarle e per farlo bisogna conoscerle e per conoscerle è importante che ci siano giornalisti preparati che facciano divulgazione”. Spetta al giornalista “tradurre” con un linguaggio più semplice l’innovazione. “Un paese che ha paura del futuro è un paese che non ha futuro. Questo è un problema di atteggiamento generale che il nostro paese ha, purtroppo con un’età media anziana, tendendo a coltivare più la paura che la speranza”.
Simone Bini Smaghi ha spostato il dibattito sul tema della difesa europea, che sembra sempre più centrale guardando ai nuovi scenari internazionali. Un argomento dibattuto già negli anni Cinquanta e poi archiviato. “Si era già discusso di una comunità economica di difesa durante gli anni della Guerra di Corea, su proposta francese. Richiesta che è stata rigettata – ha ricordato Ferruccio De Bortoli – ed il tema è stato accantonato: era sufficiente ripararsi sotto l’ombrello della Nato. Tenendo conto del cambiamento della linea americana di oggi, il tema invece sta progredendo di nuovo. Oggi tutto dipende dal riarmo tedesco. La Germania ha un debito pubblico più ridotto e quindi più spazio fiscale per investire. Nel 1988 nessuno avrebbe pensato che ci saremmo rallegrati del riarmo tedesco” ha risposto Ferruccio De Bortoli.
In Sicilia è previsto per il prossimo mese di maggio un nuovo appuntamento organizzato da Banca agricola popolare di Ragusa e Arca Fondi, questa volta a Ragusa con un economista Ocse. L’obiettivo degli eventi programmati è “la vicinanza al territorio – ha dichiarato il presidente dell’istituto Arturo Schininà – attraverso iniziative che possono aiutarci a fare scelte sensate. Attraverso iniziative che anche Arca Fondi ci supporta”.