Cronaca

Morte del piccolo Domenico: aperta inchiesta, salma sotto sequestro

È stata aperta l’inchiesta sul caso del piccolo Domenico Bandieramonte, morto in ospedale a soli 4 anni presumibilmente a causa di un batterio contratto al San Marco di Catania.

Il piccolo si trovava ricoverato all’ospedale San Vincenzo di Taormina, dove era stato trasferito in seguito all’aggravamento delle sue condizioni. Lì è morto nelle scorse ore, nonostante le tante preghiere e il tentativo disperato dei medici di salvarlo.

Catania, la storia di Domenico Bandieramonte e l’inchiesta dopo la morte

Inizialmente la madre aveva portato il piccolo Domenico all’ospedale San Marco per un disturbo intestinale. Lì, secondo quanto denunciato dalla madre, avrebbe contratto il batterio entercocco, che in pochi giorni avrebbe colpito tutti gli organi vitali del piccolo portandolo alla morte.

L’appello disperato della donna, diffuso sui social ieri, ha fatto immediatamente il giro del web. Per la famiglia del bambino, deceduto poche ore dopo la diffusione di quel drammatico video-denuncia, non ci sarebbero dubbi: si tratterebbe di un caso di malasanità. “Voglio giustizia”, erano le parole pronunciate dalla madre di Domenico tra le lacrime.

A chiarire le effettive cause sul decesso, però, saranno le indagini e l’autopsia disposta sul corpo della piccola vittima. L’inchiesta a Catania sulla morte di Domenico Bandieramonte è stata aperta e la salma è ora posta sotto sequestro per permettere lo svolgimento delle indagini.

Razza: “Aperta commissione di indagine interna al San Marco”

«Sono personalmente addolorato per la morte del piccolo Domenico. È una notizia che mi sconvolge come amministratore, come uomo e come padre. Su mia disposizione il direttore sanitario dell’ospedale San Marco, Antonio Lazzara, ha già istituito una commissione di indagine interna composta dai direttori delle Unità di Malattie infettive, Chirurgia pediatrica e dalla Direzione medica di presidio ospedaliero”, annuncia l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza.

“Sono certo che la magistratura farà chiarezza su quanto avvenuto ma, nel frattempo, è importante capire se tutte le procedure sono state svolte in modo corretto. Voglio esprimere la vicinanza dell’intera Regione Siciliana alla famiglia e a tutti i medici del nosocomio che, ogni giorno, lavorano con serietà e abnegazione”, conclude Razza.

Fonte immagine: Ansa